Nata da una nobile famiglia di origine spagnola, fin da giovane fu introdotta in ambienti letterari, dove strinse amicizia tra l’altro con Melchiorre Delfico e Giuseppe Poerio.
Nel 1813 sposò il magistrato Giuseppe de Thomasis, con il quale partecipò attivamente ai moti del 1820-21.
Esiliata con il marito a Firenze, formò un primo salotto letterario con Giovan Pietro Vieusseux. Rimasta vedeva nel 1930, si trasferì a Parigi, dove visse per circa un decennio, diventando amica di Terenzio Mamiani e Niccolò Tommaseo.
Ritornata a Napoli, il suo salotto diventò una sorta di ritrovo delle più brillanti menti liberali dell’Italia meridionale (da Bertrando a Silvio Spaventa, da Luigi Blanch a Carlo Troya), che si preparavano alla rivoluzione del 1848.
Dopo i fatti del Quarantotto, visse isolata fino alla morte.