ITALIA 150: QUANDO DURNWALDER VOLEVA NAZIONALI SPORTIVE TIROLESI
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ITALIA 150: QUANDO DURNWALDER VOLEVA NAZIONALI SPORTIVE TIROLESI

ITALIA 150: QUANDO DURNWALDER VOLEVA NAZIONALI SPORTIVE TIROLESI

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(AGI) - Bolzano, 12 feb. - I pensieri secessionistici in AltoAdige arrivano fino a toccare il mondo sportivo. Gli atletialtoatesini di madrelingua tedesca sono stati spesso al centrodi aspre polemiche nel momento delle vittorie sulla scenainternazionale, quando hanno festeggiato con la bandieratricolore oppure intonando le parole dell'Inno di Mameli. Leforze politiche di lingua tedesca, in particolare dell'estremadestra secessionista sudtirolese, hanno piu' volte condannatoquando atleti locali venivano prescelti come alfieri alleOlimpiadi. Nel 1998, in occasione dei Giochi di Nagano, la slittinistaGerda Weissensteiner, fu definita dall'Union fur Suedtirol"vittima dell'annessione dell'Alto Adige e dello smembramentodel Tirolo". Nel 2008, Alex Schwazer fresco campione olimpiconella 50 chilometri di marcia, per la sua esultanza con labandiera italiana, fu duramente criticato dagli Schuetzen chedefinirono il suo comportamento "troppo italiano". Anche ilcorpo dei "cappelli piumati", nati come soldati a difesa delTirolo ed oggi con 'compiti' di tutela della Heimat (laPatria), si e'da sempre auspicato la formazione di squadre diatleti prettamente sudtirolesi. Lo stesso Luis Durnwalder, il presidente della provinciaautonoma in questi giorni entrato in polemica addiritura con ilcapo dello Stato, Giorgio Napolitano, non e' nuovo a fortidichiarazioni sull'identita' sudtirolese. A dicembre 2005lancio' apertamente la proposta di formare nelle variediscipline sportive una squadra nazionale dell'Alto Adige conpossibile apertura anche al vicino Tirolo (l'attuale regionedell'Austria con capoluogo Innsbruck). L'affermazione, sommersada polemiche, era stata espressa nel periodo dei conti in rossodella Federazione Italiana delo Sci. (AGI)Bz1/Ral
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