ITALIA 150: NAPOLITANO, RISVEGLIO COSCIENZA UNITARIA E NAZIONALE
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ITALIA 150: NAPOLITANO, RISVEGLIO COSCIENZA UNITARIA E NAZIONALE

ITALIA 150: NAPOLITANO, RISVEGLIO COSCIENZA UNITARIA E NAZIONALE

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(AGI) - Roma, 22 nov. - "Si puo' ritenere che il cosi' ampiosuccesso registratosi vada messo in relazione col bisogno oggidiffuso nei piu' diversi strati sociali di ritrovare - in unafase difficile, carica di incognite e di sfide per il nostroPaese - motivi di dignita' e di orgoglio nazionale, reagendo arischi di mortificazione e di arretramento dell'Italia nelcontesto europeo e mondiale". Il Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, offre questa spiegazione al successoincontrato dal ciclo di celebrazioni del 150° anniversariodell'Unita' d'Italia. Lo fa nella prefazione al suo libro 'Unae indivisibile. Rifessioni sui 150 anni della nostra Italia',edito da Rizzoli, sottolineando come in questi mesi si sia"innescato un risveglio di coscienza unitaria e nazionale". "Si e' davvero trattato - scrive Napolitano - di un granfiume di soggetti che si sono messi in movimento, in specialmodo al livello locale, fin nei Comuni piu' piccoli -istituzioni, associazioni di ogni genere, gruppi e persone. E'stato un gran fervore di richiami di antiche memorie, anchefamigliari, e di impegni di studio, di discussione, dicomunicazione. Quel che si e' mosso, poi, nelle scuole e' statostraordinario: quanti insegnanti, per loro conto, e quantistudenti, a ogni livello del sistema d'istruzione, si sonomessi d'impegno e hanno dato in tutte le forme il lorocontributo! E anche in termini quantitativi che cosa e' statala partecipazione dei cittadini anche alle manifestazioni nellepiazze e nelle strade e dai balconi delle case, inun'esplosione mai vista di bandiere tricolori e di cantidell'Inno di Mameli!". "Ce lo aspettavamo? - prosegue il Capo dello Stato - Inquesta misura e in questi toni, no: nemmeno quelli tra noi,nelle massime istituzioni nazionali, che ci hanno creduto dipiu' e hanno deciso di dedicarvisi piu' intensamente. E' statauna lezione secca per gli scettici, e ancor piu' per coloro cheprevedevano un esito meschino, o un fallimento, dell'appello acelebrare i centocinquant'anni dell'unificazione nazionale.Soprattutto, e' stata una grande conferma della profondita'delle radici del nostro stare insieme come Italia unita". "Si puo' davvero dire - sottolinea Napolitano - che leparole scolpite nella Costituzione - "la Repubblica, una eindivisibile" - hanno trovato un riscontro autentico nell'animodi milioni di italiani in ogni parte del Paese. E non incontrapposizione ma in stretta associazione - comenell'articolo 5 della Carta - all'impegno volto a riconoscere epromuovere le autonomie locali". "Qual e' la conclusione che oggi ne traggo? - scrive ancorail Presidente - Che non si e' trattato di un fuoco fortuito, diun'accensione passeggera che gia' sta per spegnersi, di unaparentesi che forse si e' gia' chiusa. No, si e' trattato di unrisveglio di coscienza unitaria e nazionale, le cui traccerestano e i cui frutti sono ancora largamente da cogliere. Nonci porti fuori strada l'impressione che appena dopo averfinito di celebrare il Centocinquantenario in un clima festosoe riflessivo, aperto e solidale, si sia ritornati alle abitualicontrapposizioni, alle incomunicabilita', alle estremepartigianerie della politica quotidiana. Quel lievito di nuovaconsapevolezza e responsabilita' condivisa che ha fattocrescere le celebrazioni del Centocinquantenario continuera' aoperare sotto la superficie delle chiusure e rissosita'distruttive, e non favorira' i seminatori di divisione, gliavversari di quel cambiamento di cui l'Italia e gli italianihanno bisogno per superare le ardue prove di oggi e didomani".(AGI).
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