ITALIA 150: COM'E' CAMBIATA L'E. ROMAGNA IN UN SECOLO E MEZZO (2)
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ITALIA 150: COM'E' CAMBIATA L'E. ROMAGNA IN UN SECOLO E MEZZO (2)

ITALIA 150: COM'E' CAMBIATA L'E. ROMAGNA IN UN SECOLO E MEZZO (2)

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(AGI) - Bologna, 16 mar. - Se 150 anni fa si moriva di piu' intenera eta', nascevano anche piu' bambini: in Emilia-Romagna ilnumero medio di figli per donna nel 1861 era di 5,46. Apartire dagli anni Cinquanta del Novecento, un bruscodecremento: i 5,16 del 1911 sono diventati 1,69 nel 1951, finoagli 1,19 nel 2001. Nel tempo non solo l'alta mortalita' infantile e'praticamente scomparsa, ma anche un fenomeno ampiamente diffusoqual era l'analfabetismo. Se 150 anni fa, su 100 residenti di 6 anni epiu', 77,4 risultavano analfabeti, nel 1911 lo erano 32,7. Undato ulteriormente ridotto nel 1951 (8,1), che si e'assottigliato ancora di piu' nel 1981 (1,5) per azzerarsipraticamente (0,7) nel 2001. Zone un tempo abitate sono state progressivamenteabbandonate: se nel 1861 i residenti in montagna erano il12,8%, a inizio 2000 risultavano il 4,7%. Negli anni e'cresciuta la percentuale di chi e' andato a vivere neicapoluoghi di provincia: dai 24,6% ai tempi dell'Unita'd'Italia ai 36,4% attuali. Un altro capitolo interessante, il lavoro: i dati"raccontano" la storia di un territorio la cui vocazione nel1861 era esclusivamente agricola. Ben il 67,8% degli occupatilavorava in questo settore, e solo il 18,8% nell'industria (il13,4% in altre attivita'). Una situazione che si e' ribaltata apiu' di un secolo di distanza, con il 6% degli occupati inagricoltura, il 37,7% nell'industria e il 56,4% in altreattivita'. Anche il profilo del territorio e' cambiato: i territori"artificializzati" sono passati dall'1% del 1851 al 4,8% del1976 per raggiungere quota 9,3% nel 2008. Si e' ridotta lasuperficie boschiva e gli ambienti seminaturali (dal 46,8% del1851 al 28,4% del 2008), e cosi' le zone umide (dal 5,9%all'1,2%). L'Emilia-Romagna, per collocazione naturale "nodonevralgico" della mobilita' e dei traffici a livello nazionale,si e' via via dotata di infrastrutture: la rete ferroviaria e'passata dai 13,8 chilometri ogni 100 chilometri quadrati disuperficie (1861) agli attuali 47,5 chilometri per ogni 100chilometri quadrati. I circa 14.400 chilometri di stradecomunali del 1910 sono diventati oltre 41.000 nel 2009, quelleprovinciali sono passate da 3283 chilometri a 9000 circa, e sie' aggiunta una voce che ai primi del Novecento non esisteva:quella relativa ad "autostrade" (606 chilometri nel 2009).(AGI)Mir/Red
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