ITALIA 150: CAFFARRA, EREDITA' CULTURALE GENERATA DA CRISTIANESIMO
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ITALIA 150: CAFFARRA, EREDITA' CULTURALE GENERATA DA CRISTIANESIMO

ITALIA 150: CAFFARRA, EREDITA' CULTURALE GENERATA DA CRISTIANESIMO

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(AGI) - Bologna, 17 mar. -Il cardinal Caffarra ha quindi harichiamato il contenuto di una lettera di Giovanni Paolo II aivescovi italiani nel gennaio del 1994, nella quale il Papaaveva descritto il contenuto della memoria nazionaledell'Italia, costituito da una triplice eredita': l'eredita'della fede; l'eredita' della cultura; l'eredita' dell'unita'."La nostra Nazione - ha sottolineato stasera il cardinalCaffarra - e' cio' che e' perche' il Vangelo e' stato attivofin nelle piu' intime profondita' del suo essere. Nei confrontidi questa eredita' vedo una duplice responsabilita'. La primae' propriamente della Chiesa: custodire questo principio divita. Il piu' grande servizio che la Chiesa puo' fare allacomunita' civile e' annunciare il Vangelo per generarecomunita' di credenti. Ma esiste anche al riguardo unaresponsabilita' di ogni italiano credente o non nei confrontidi questa eredita'. Sarebbe assai pericoloso per il destinodella nostra nazione se un male inteso concetto di laicita'escludesse i cristiani dal dibattito e dalla deliberazionepubblica, a causa della loro fede; se leggi, decretiamministrativi, giurisprudenza oscurassero la presenza pubblicadei segni della fede, e soprattutto dei valori che ilcristianesimo ha depositato nella nostra coscienza pubblica. Sitratta, poi, dell'eredita' della cultura, di quel modo diessere nel mondo e nella vita che ci caratterizza come popoloitaliano. E' un'eredita' che si e' espressa nella letteratura,nell'arte, nella filosofia, nelle istituzioni ed ordinamentogiuridico, in quel senso di umana fraternita' che ci rende comeistintivamente estranei ad ogni forma di razzismo e diintolleranza. Si tratta infine dell'eredita' dell'unita', sullaquale in modo particolare siamo chiamati oggi a riflettere. Sedal punto di vista statuale essa e' nata 150 anni orsono,l'unita' era gia' profondamente radicata nella coscienza degliitaliani che, in forza della comune fede, delle vicendestoriche, della lingua e della cultura si sono sempre sentitiparte integrante di un unico popolo. "Cari amici - ha conclusol'arcivescovo di Bologna - abbiamo bisogno che il Signore ciinfonda coraggio. Coraggio di assumere quella triplice eredita'che costituisce il contenuto della nostra memoria nazionale; diassumere la responsabilita' dell'identita' del nostro popolo:per custodirla, per non permettere che venga deturpata odistrutta". (AGI)
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