Virzi', "ansia da Oscar" per "canto cigno" berlusconismo
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Virzi', "ansia da Oscar" per "canto cigno" berlusconismo

Virzi', "ansia da Oscar" per "canto cigno" berlusconismo

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(AGI) - Londra, 25 set. - "Una gara che mi diverte ma che mimette anche ansia". E' un Paolo Virzi' sincero ed emozionato,soprattutto considerando la recentissima scomparsa della madre,quello che a Londra ha lanciato la prima nella capitalebritannica de Il capitale umano. "Siamo curiosi dell'effettoche questo film produrra' sull'audience anglosassone - haaggiunto il regista - e gia' a New York abbiamo notato chequesto e' un noir e un thriller che allo stesso tempodivertiva". Ora, appunto, la "gara" per l'Oscar, il film diVirzi' concorre con altri film italiani e con altre decine, "maalcuni di questi candidati sono veramente validi", ha precisatoil regista toscano. "Questa gara mi mette ansia perche' micarica di responsabilita', perche' il nostro cinema e' pieno diproblemi da quelli finanziari a quelli delle strutture, con lesale che chiudono. Ma il cinema italiano e' miracolosamentevivo e ogni anno si registra una manciata di pellicoleveramente valide". Il capitale umano oggi viene appuntoproiettato in una sottosezione italiana del Raindance FilmFestival, una istituzione cinematografica londinese dalla lungatradizione e dedicata al cinema indipendente. Fino al 5ottobre, nei locali del cinema Vue a Piccadilly, la 22esimaedizione del Raindance portera' in scena anche altre pellicoleitaliane. Si va da Il capitale umano, appunto, a Il Sud e'niente di Fabio Mollo, da In grazia di Dio scritto daAlessandro Valenti a Come il vento, di Marco Simon Puccioni."Il mio film - ha continuato Virzi' - presenta uno sguardomolto curioso sul nostro Paese e sulla ricca provincia delnord, si va dal tema del denaro a quello dell'angoscia, aquello del rimanere a galla". E Virzi' ammette una sottotracciacomune con La grande bellezza di Paolo Sorrentino, anche se fraloro non pare esserci rivalita': "Lui e' un mio caro amico, loammiro tanto, ma facciamo un cinema diverso, abbiamo unadiversa visione, la sua piu' visionaria, la mia piu'realistica. Ma siamo fratelli, abbiamo molte piu' cose incomune che non differenze". Infine, un pensiero all'Italiarappresentata nel suo ultimo lavoro: "Non e' l'Italia di Renzi,abbiamo pensato a un preciso momento storico, il Natale del2010. E' il canto del cigno dell'Italia berlusconiana, possiamodire". (AGI).
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