Camere Asia: siamo nuova frontiera, Italia grande partner
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Camere Asia: siamo nuova frontiera, Italia grande partner

Camere Asia: siamo nuova frontiera, Italia grande partner

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(AGI) - Torino, 12 giu. - L'Asia e' la "nuova frontiera" degliinvestitori che vogliono essere presenti nel 'global business'.A parlare e' Jemal Inaishvili, presidente della Confederazionedelle Camere di Commercio dell'area asiatica (Cacci), a Torinoper il nono World Chambers Congress. "Se eri sveglio nel 1807andavi a investire a Londra, se eri sveglio nel 1907 a New YorkCity, se eri sveglio nel 2007 andavi in Asia" ha affermato inun'intervista all'AGI citando Jim Rogers, celebre investitoreUsa e co-fondatore del Quantum Fund. Georgiano, ex presidente della Camera di Commercio diTbilisi, dove ha lavorato anche durante la 'nuova guerrafredda' con la Russia del 2006, sfociata in dure sanzionieconomiche, Inaishvili ha preso le redini dell'organizzazioneasiatica a ottobre. "E' una federazione nata negli anniSessanta e che ora conta 29 paesi, tra cui la Russia, nazionidell'Asia centrale, e poi la Cina, Singapore, Taiwan finoall'India, al Vietnam e al Bangladesh". "Vengo in Italia spesso- ha proseguito il presidente della Cacci - ho iniziato daragazzo, negli anni Novanta durante la Perestrojka. E' ungrande partner commerciale, produce macchinari industrialiadatti al mercato asiatico, beni di lusso che ormai fannodell'Asia uno dei principali consumatori. E' una cooperazionemolto promettente per i paesi della mia federazione". Dallaparte del Belpaese c'e' comunque la convenienza dei costi diproduzione, soprattutto in mercati come quello del Vietnam,delle Filippine, ora anche il Bangladesh" Paese che si staespandendo molto" ha affermato l'industriale georgiano. "Tutticercano ormai di ridurre i costi di produzione - ha dettoInaishvili - e' naturale". Tra i vari paesi in particolare "ilVietnam sta offrendo delle condizioni molto buone agliinvestitori, soprattutto nelle zone franche. Altri lo seguono etutti insieme, i paesi del far east asiatico, ora si contendonole imprese occidentali. A loro favore hanno il fatto chevantano tassi di crescita del 5-6%". Inaishvili ha anche speso parole di ammirazione sugliuomini di affari italiani, "sanno fare il loro lavoro,conoscono il mondo" ha detto aggiungendo che anche Torino, "cheai tempi dell'Unione sovietica era vista come il regno delleauto per via della Fiat, ora e' una realta' economica diversa emolto interessante". L'importante, ha spiegato il responsabile di Cacci, e' che"bisogna fare business comunque. Anche in tempi di crisi, anchein tempi di sanzioni economiche" ha aggiunto con riferimentoalla questione Ucraina. "La politica delle sanzioni ha toccatoanche noi georgiani e non e' buona. La Russia chiuse i mecatiin seguito al conflitto e per noi era il principale mercato.Gli imprenditori georgiani si sono mossi altrove e hanno allafine tratto vantaggio dalla situazione. Ora la Georgia esportamoltissimo perche' si e' collocata su altre piazze economiche eil mercato russo si e' riaperto. Il business e' business devesopravvivere". (AGI).
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