(AGI) - Roma, 3 nov. - "Alla radice della storia di Gesu' c'e'l'amore di una madre che gli ha permesso la liberta' terrena.Su questo rapporto d'amore tra una madre e suo figlio hocostruito il mio film". Cosi' Guido Chiesa racconta, durante laconferenza stampa, il significato di 'Io sono con te', ultimofilm italiano in concorso al Festival Internazionale del Filmdi Roma. E' la storia di Maria di Nazareth, vista soprattuttonella sua veste di 'rivoluzionaria' e mamma. "Lei disobbediscealle leggi del popolo israelitico ma non lo fa perindisponenza, bensi' per amore della liberta'. Perche' vuoleche il figlio cresca libero. Credo - dice il regsita - che percambiare il modo bisogna partire sempre da una m,amma e da unbambino. Nel mio film abbiamo abbiamo cercato di dareun'interpretazione eterodossa e non eretica della storianarrata dai Vangeli. Per questo abbiamo evitato quasi sempre diconsiderare i vangeli apocrifi, dove Gesu' viene descritto comeun mago". Nel suo film Guido Chiesa racconta del rapportostrettissimo tra una donna che a differenza di alcuneinterpretazioni classiche "non e' affatto sottomessa o in unangolo", ma protagonista dell'educazione del figlio. Ma vaanche oltre: per rappreesentare in maniera chiara la volonta'di non sottostare alle rigide leggi e regole, Maria non facirconcidere Gesu', laddove la circoncisione e' da semprel'emblema e la caratteristica tipica degli ebrei. "Capisco chequesto abbia una valenza particolare - spiega il regista -anche perche' da molto si dibatte sul fatto se Gesu' fossel'ultimo degli ebrei o il primo dei cristiani. Ma personalmenteho deciso di fare questa scelta, che ha stupito anche un mioamico sacerdote che mi ha detto che non avrebbe mai creduto chein questa storia potesse ancora uscire qualcosa di nuovo. L'hofatto - aggiunge - perche' mi sono posto due domande: se Gesu'e' un essere umano perfetto, come e' possibile che abbia subitoun trauma come quello a otto giorni? Un trauma che secondotutti gli studiosi segna per sempre il bambino? Eppoi: comepuo' un uomo che da piccolo ha subito un trauma cosi' parlarenel modo di cui ci raccontano i Vangeli ai bambini e dire cheloro sara' il regnbo dei Cieli?". 'Io sono con te' e' girato inTunisia e interpretato da molti attori non professionisti (apartire da Maria, la figlia di un pastore, con cinque fratelli,Nadia Khalifi) e recitato in tunisino ("lingua semitica che hala stessa origine di ebraico e aramaico", spiega Chiesa) egreco antico. Distribuito da Bolero Film, uscira' in versionedoppiata il 19 novembre. (AGI)