(AGI) - Roma, 29 ott. - Polemiche e minicontestazione alFestival del Film di Roma, inevitabili, all'incontro delpubblico con Fanny Ardant che ha presentato il cortometraggio'Chimeres absentes' sul mondo dei rom. L'attrice preferita diFrancois Truffaut debutta dietro la macchina da presa dirigendose stessa e Francesco Montanari (il Libanese di 'RomanzoCriminale') in un corto di 12 minuti prodotto da Art for theWorld all'interno del progetto 'Then and now - Beyond Bordersand Differences' sulla tolleranza e sulla consapevolezza dellacomplessita' delle culture. Si tratta di uno degli undici cortiprodotti dalla Ong per "il diritto alla liberta' diespressione, di pensiero e di religione". Fanny Ardant raccontacon poesia e grande fantasia il mondo dei rom: una scuola che"rappresenta l'amministrazione e tutto cio' che non muta" e unrom, Zarko, che rompe un vetro della scuola, per protestarecontro il preside che non vuole far andare alla mensascolastica la bambina rom che non paga la retta. Il corto nonha nulla di reale ne' di realistico e lo ammette la stessaArdant. "L'ho voluto come un canto d'amore verso un mondo cheadoro - spiega -. Ho voluto mettere in scena l'utopia. Io hofatto un cortometraggio sugli zingari (lei preferisce chiamarlicosi' - ndr) e non un documentario. Alla fine il miopersonaggio (una maestra - ndr) se ne va da questo mondooccidentale crudele, che non ha aperture verso gli altri eparte con i nomadi". In effetti, come spiega Emile, uno degliesponenti della comunita' rom in Italia che ha collaborato conla regista, che ha girato il corto a Formello, vicino Roma,ormai i rom sono stanziali e non piu' nomadi. Ma tant'e'. Lamiccia e' innescata e, in un clima di grande partecipazione esolidarieta' verso gli zingari, una sola voce si alza per direcio' che molti italiani pensano. Una donna chiede a Emileperche' la sua gente vive da parassita nel nostro Paese.Perche' non paga le tasse e vive di elemosina. La risposta delrom e' semplice: "Noi vogliamo integrarci ma non ci aiutanoanche perche' ci sono molti pregiudizi su di noi. Pensano chesiamo tutti ladri, ma non e' cosi'. Ci sono persone per bene ei delinquenti tra noi come tra voi. La colpa e' di chi nonvuole conoscere, a partire dai giornalisti". Le parole del romriscuotono consensi cosi' come la dichiarazione della Ardantche spiega: "Ho raccontato la storia di un uomo libero, uno chenon ha paura perche' non ha nulla. Il consumismo nella nostrasocieta' � aggiunge � e' la causa di tutte le nostrepaure". Ai tentativi dei due moderatori, Mario Sesti e PieraDetassis, di far parlare l'attrice e regista della situazionefrancese, Fanny Ardant mette un muro: "Io non faccio politica,ma cinema. Non voglio entare in una lotta politica elettoraleche trovo umiliante per i rom. Non so qual e' la soluzione deiproblemi dei rom � aggiunge � ma credo che la cultura possaaiutare. Per questo mi e' piaciuta moltissimo la manifestazionedi ieri dei Centoautori: cinema, arte e letteratura possonocambiare il mondo perche' senza la cultura un popolo sitrasforma in una massa di pecoroni". Al termine dell'incontro,l'attrice risponde diplomaticamente a una domanda fatta daicronisti: farebbe vedere il suo film a Sarkozy? "Glielo faro'vedere certamente, perche' no?�. la risposta. (AGI)Cau