Fondi Ue: Moavero Milanesi, rivedere sistema di gestione e uso
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Fondi Ue: Moavero Milanesi, rivedere sistema di gestione e uso

Fondi Ue: Moavero Milanesi, rivedere sistema di gestione e uso

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(AGI) - Roma, 26 ott. - Entro poche settimane, se inutilizzati,l'Italia perdera' gli 8,5 miliardi di euro di fondi strutturalieuropei residui assegnati per il 2007-2013, una sconfitta chenon si deve ripetere. Per questo, e' necessario rivedere"l'intera macchina italiana di gestione e utilizzazione". Ne e'convinto Enzo Moavero Milanesi, direttore School of Law Luiss econsigliere speciale del primo vice presidente dellaCommissione europea, intervenuto alla conferenza "Crescita,integrazione e fondi europei" nell'ambito del Festival dellaDiplomazia a Roma. "I tempi" per l'utilizzo dei fondi residui"sono ormai estremamente brevi - ha sottolineato - bisognavedere se ci sono le risorse per il cofinanziamento e cosa siriesce a utilizzare. L'amaro che resta e' che questi fondiandavano in teoria spesi entro il 2013, il 2014 e il 2015 eranotempi supplementari e non ci siamo riusciti". Per questo, ha spiegato Moavero Milanesi, "credo che vadarivista la macchina di gestione e uso dei fondi strutturalieuropei in Italia: bisogna pensare a strutture centrali dicoordinamento piu' rigoroso della spesa che viene fatta alivello periferico, se la si vuole mantenere a livelloperiferico, oppure riportarla interamente a livello centrale,per coordinare quelle grandi infrastrutture di cui il nostroPaese ha bisogno". Le vie maestre quindi sono "strutturecentrali, miglior coordinamento, potere sostitutivo dellestrutture centrali se quelle periferiche non spendono".Soprattutto, ha sostenuto, "dobbiamo ritrovare quella capacita'di pensare come vogliamo il Paese tra 10 o 20 anni e su questoprogrammare le nostre infrastrutture". I fondi strutturali europei sono "una grandissima occasionedi sviluppo", per il 2014-2020 abbiamo a disposizione "circaaltri 30 miliardi: cerchiamo di usarli bene anche perche' a noiognuno di questi miliardi e' costato di piu' visto che siamo uncontribuente netto e anche questo non va dimenticato". (AGI).
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