Roma Cinema: 'The walk', Petit "faccio teatro in cielo"
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Roma Cinema: 'The walk', Petit "faccio teatro in cielo"

Roma Cinema: 'The walk', Petit "faccio teatro in cielo"

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(AGI) - Roma, 19 ott. - Un artista, un uomo che fa teatro incielo, un pazzo, un eroe. Tutto questo e' Philippe Petit, unfunambolo francese che il 7 agosto 1974 tese una corda tra leTorri Gemelle del World Trade Center e ci cammino', avanti eindietro, per 8 volte. Una 'traversata' di 42 metri e mezzofatta a 411 metri di altezza che duro' tre quarti d'ora erappresento' un'impresa senza precedenti e che contribui' nonpoco a rendere popolari i due grattacieli piu' alti di NewYork. Petit nel 2002 scrisse la sua biografia, 'Toccare lenuvole fra le Twin Towers. I miei ricordi di funambolo', cheora Robert Zemeckis porta sullo schermo in uno spettacolarefilm in 3D, 'The walk', proiettato oggi in anteprima nazionalealla Festa del Cinema di Roma e in sala in Italia il 22ottobre. Il protagonista e' Joseph Gordon-Levitt che interpretail funambolo francese e che, come racconta lo stesso Petit inuna spumeggiante conferenza stampa, "per otto giorni hastudiato da funambolo con me: alla fine era in grado dicamminare su una corda per 10 metri". Il film, interpretatoanche da Ben Kingsley, Charlotte Le Bon e James Badge Dale, e'la terza opera cinematografica basata sulla traversata diPhilippe Petit, dopo il cortometraggio 'High Wire' di SandiSissel del 1984 e 'Man on Wire - Un uomo tra le Torri' di JamesMarsh, Premio Oscar 2009 come Miglior documentario. Assente ilregista di 'Ritorno al futuro' e 'Forrest Gump, Zemeckis', adaccompagnare il film alla Festa del Cinema c'e' il veroPhilippe Petit, oggi 66enne, che conferma quanto si vede nelfilm: per compiere un'impresa del genere, per giuntaillegalmente (insieme ai suoi 'complici' raggiunge la vettadelle Twin Towers in maniera rocambolesca e Zemeckis loracconta come si trattasse di un audace colpo di rapinatoristile 'Ocean's Eleven') bisogna essere quanto meno eccentrici."Io non sono nato al circo - racconta - e mi considero unartista. Mi sono alimentato di arte e cultura e quello chefaccio non e' camminare su una fune: faccio teatro nel cielo".Poi rivela di aver istruito il suo alter ego cinematograficoperche' era importante che "capisse l'eleganza e il moto disfida che stanno dietro il mio modo di camminare sul filo".Petit, che prima della passeggiata tra le Torri Gemelle eradiventato famoso per un'impresa analoga tra le torri diNotre-Dame de Paris, assicura di non sapere cosa sia la pauraquando si trova sul filo: "Prima non ci penso, poi quando sonosul filo e prendo l'asse, mi interessa solo camminare e so chearrivero' dall'altra parte". Della sua impresa ricorda inparticolare due momenti: quando arrivo' uno sconosciuto che silimito' a guardare New York dall'alto e poi se ne ando'("probabilmente neanche lui era autorizzato a stare li', forseera un impiegato di qualche piano sottostante che era salitoper godersi il panorama") e quando sali' sulla fune e inizio' amuovere i primi passi: "ero come una statua e avevo difficolta'a camminare normalmente perche' non sapevo come era stataagganciata la fune dall'altra parte". Petit si considera unartista che era in cerca del consenso del pubblico. "Una voltaarrivato sull'altra torre - racconta - ho constatato che lacima era legata bene e cosi' sono risalito e ho camminato dinuovo verso quella di partenza. Sono come un attore: avevofatto la prova generale e ovviamente non ero soddisfatto, avevobisogno di sentire il consenso delle migliaia di persone chestavano sotto. Poi - aggiunge - mi sono seduto sulla corda chee' il mio trono". 'The walk' di Zemeckis in 3D e' un'esperienzaunica e, di certo, non e' consigliabile a chi soffre divertigini. "Io non amo il 3D nei film - confessa ancora Petit -ma devo dire che nelle scene in cui Joseph Gordon-Levittcammina tra le Twin Towers da' un effetto eccezionale". A 66anni, Philippe Petit dice di allenarsi ancora 3 ore al giornosulla fune e di avere tanti progetti. Nessuno in Italia, perora. "Non conosco Roma - spiega - ma adesso avro' tempo peresplorarla e poi presentero' i miei progetti sperando ditrovare un finanziatore". (AGI).
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