L'autista di Kubrick racconta, Nicholson? Era un gallo gallone
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L'autista di Kubrick racconta, Nicholson? Era un gallo gallone

L'autista di Kubrick racconta, Nicholson? Era un gallo gallone

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(AGI) - Roma, 17 ott. - Alla Festa del Cinema di Roma venepresentato un documentario molto particolare e prezioso, 'S isfor Stanley' di Alex Infascelli, su Emilio D'Alessandrol'autista di Kubrick per un ventennio. Nato a Cassino nel 1941,D'Alessandro si trasferi' in Inghilterra dove intraprese lacarriera di pilota e, contemporaneamente, viveva guidando iltaxi. Nel 1971 conobbe fortuitamente a Londra Stanley Kubrickche lo volle come suo autista e con cui instauro' un legame diamicizia profondissimo coronato nel 1999 con una serie diomaggi che il cineasta gli fece nel suo ultimo film, 'Eyes WideShut': lo fece recitare in un cameo, diede il suo nome al barin cui va Tom Cruise, 'assunse' la moglie e la figlia Marisacome comparse. In un incontro ristretto con la stampa,D'Alessandro risponde ad alcune domande su quello che e' statouno dei piu' gradi registi della storia. "Stanley eragentilissimo con tutti e alla fine del film ringraziava sempretutti - ricorda -. Era preciso e non voleva mai perdere tempo.Diceva a tutti di non fargli perdere tempo". Attraverso leparole del suo uomo di fiducia, Alex Infascelli ripercorre lavita privata e professionale di un uomo di cui si sa poco, checi ha lasciato capolavori assoluti del cinema. L'idea direalizzare questo documentario e' nato dall'incontro dellostesso Infascelli con D'Alessandro all'allora FestivalInternazionale del Film di Roma di tre anni fa, quando l'exautista di Kubrick fu invitato da Matthew Modine alla suamostra di foto sul set di 'Full Metal Jacket'. Ed e' nato unprodotto di grande interesse, dove D'Alessandro raccontaepisodi e momenti inediti del maestro. Che si intrecciano conle sensazioni dell'autista, uomo semplice e fedele (divenne difatto l'uomo di fiducia di Kubrick). Tra gli episodi piu'curiosi c'e' il rapporto con Jack Nicholson sul set di'Shining'. A Emilio D'Alessandro, l'attore americano proprionon piaceva: la sua abitudine di usare droga e la passionesmodata per le donne lo infastidivano. Nel documentarioracconta di aver chiesto e ottenuto da Kubrick di non portarlopiu' in macchina. "Il suo carattere era difficile, era un gallogallone. Poi quello che prendeva... io non lo potevo sopportare- racconta ora ai giornalisti -. Dissi a Stanley che non me lasentivo e gli spiegai il perche'. Lui mi chiese scusa e nonebbi piu' nulla a che fare con Jack". Dal punto di vistaprofessionale, pero', la stima di D'Alessandro per Nicholson e'immensa: "Jack era ed e' un bravissimo attore, ma quandoStanley mi ha chiesto se mi piaceva per il ruolo in 'Shining',io gli ho detto che avrei preferito Charles Bronson. Lui miguardo' un po' curioso e non disse niente. Poi pero' quandol'ho visto in scena, mi sono reso conto che aveva ragione: eraperfetto!", racconta. Malgrado la vita sregolata fuori dal set,ricorda ancora l'ex autista di Kubrick, "quando era in scenaera sempre perfetto e andava d'accordissimo con Stanley. Eranoamici e ricordo che durante le riprese di 'Eyes Wide Shut' sisentivano spesso e parlavano per ore al telefono". 'S is forStanley' e' programmato per oggi pomeriggio al Maxxi, poiInfascelli e i produttori cercheranno una distribuzione. "Almomento abbiamo tante offerte dall'estero - spiega il regista -ma la nostra speranza e' di riuscire a trovare un distributoreitaliano: non e' ovviamente questione di soldi, ma di capacita'di distribuzione". .
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