Psicologa, "con cibo si parla, e' sintomo emozioni"
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Psicologa, "con cibo si parla, e' sintomo emozioni"

Psicologa, "con cibo si parla, e' sintomo emozioni"

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(AGI) - Rho (Milano), 19 giu. - Il cibo non solo comenutrimento del corpo ma anche elemento che dialoga conesperienze e emozioni, riflettendole e spesso diventandosintomo di disagi interiori, sostituendosi alla parola. A ExpoMilano 2015, la psicologa e psicuterapeuta dell'associazioneAba per la ricerca dei disturbi alimentari, Alessandra Petrini,ha portato il tema del cibo come linguaggio, raccontando lastretta connessione che c'e' tra alimentazione e gli aspettipsicologici a una platea di liceali. L'incontro, organizzatodal Ministero della Salute e tenutosi nello spazio scuole diPalazzo Italia, ha quindi approfondito un aspetto in piu' delletante sfacettature del problema alimentazione, al centrodell'Esposizione di Milano: "qui a Expo - ha fatto notareAlessandra Petrini - si parla di cibo come benzina per ilcorpo, ma affrontare l'argomento anche dal punto di vistasimbolico, ovvero considerando come aiuti a mediare lerelazioni affettive e si presenti come canale di comunicazione,integra perfettamente la visita a Expo e lascia i ragazziarricchiti". Durante l'incontro, la psicologa dell'AssociazioneAba - impegnata nella prevenzione, informazione e ricerca suidisturbi alimentari (raggiungibile al numero verde 800165616) -ha spiegato come il cibo sia "un canale di esperienzaemozionale anche nella vita di tutti i giorni. Sentimenti comela rabbia, il nervosismo e la noia - ha sottolineato - trovanospesso diretti riflessi in quello che mangiamo e soprattutto inquanto mangiamo. Disturbi in questo senso sono quindi la puntadell'iceberg che manifesta un disagio piu' profondo diverso dapersona a persona". L'invito quindi e' a notare come si mangia,facendo magari attenzione anche al piatto dell'amico o, nelcaso dei genitori e degli insegnanti, alle abitudini alimentaridi figli e studenti. "Bulimia e anoressia - ha spiegato ancoraPetrini - sono patologie come la febbre: l'infezione puo'essere ovunque. Il compito di allora quello di aiutare iragazzi a chiedere aiuto, a riaprire il canale interrotto dellaparola e interrogarsi sulle emozioni che vengono espresse inaltro modo". (AGI).
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