Per l'Abruzzo vince la qualita' certificata Unaprol
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Per l'Abruzzo vince la qualita' certificata Unaprol

Per l'Abruzzo vince la qualita' certificata Unaprol

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(AGI) - Milano, 30 giu. - Tra la Dritta di Pescara ed ilTortiglione di Teramo, le due varieta' autoctone tipichedell'olivicoltura abruzzese vince la qualita' certificata dellefiliere tracciate Unaprol. E' quanto emerge dal convegno epresentazione dei profili sensoriali territoriali d'Abruzzo,organizzato ad Expo dal consorzio olivicolo italiano."Un'occasione - afferma Pietro Sandali direttore generale diUnaprol - per presentare il meglio del made in Italy olivicoloesaltando le peculiarita' dei vari territori, offrendo allefiliere tracciate da Unaprol con i regg. 611 e 615 del 2014,l'opportunita' di cogliere Expo come un trampolino di lancioper incrociare nuovi consumatori". Dai dati dell'osservatorioeconomico di Unaprol risulta che l'olivicoltura in Abruzzo e'la seconda coltura arborea piu' coltivata subito dopo la vite.Il patrimonio olivicolo abruzzese e' stimato in 9 milioni dipiante su circa 46.000 ha che rappresentano il 50% della solasuperficie agricola arborea utilizzata (SAU). Le aziende checoltivano olivo sono oltre 60.000, ma di queste soltanto unquarto sono ad indirizzo prevalente ed il 75% ha superficieinferiore a due ettari. Al primo posto la provincia di Chieticon circa il 57% della produzione regionale. Seguono Pescaracon il 25% e Teramo con il 14%. Tre le DOP presenti sulterritorio rispettivamente nelle province di Chieti (CollineTeatine), Pescara (Aprutino Pescarese) e Teramo (Pretuzianodelle colline teramane). La struttura della trasformazioneconta circa 290 frantoi. Un punto di forza dell'olivicolturaabruzzese per la produzione di olio extra vergine di oliva dialta qualita' che ora puo' fregiarsi anche di oli extra verginecon la propria carta d'identita'. Si tratta di un progetto gia'realizzato con la misura 124 del precedente PSR 2007/2014 cheincrocia i dati dei GIS (Sistemi Informativi Geografici) edell'NMR (Risonanza Magnetica Nucleare). "Il consumatore diolio extra vergine di oliva - afferma Gianfranco D'Addariopresidente della cooperativa Plenilia - si trova a scegliere inun mercato caratterizzato da un'offerta che non premia latipicita' dei territori e non distingue il vero prodottoitaliano di qualita' da miscele di dubbia provenienza chespesso danno origine a frodi, sofisticazioni, imitazioni econtraffazioni. L'attenzione - ha poi concluso - e' rivolta adindividuare le caratteristiche dell'ambiente che determinano laqualita', l'origine e la tipicita' dell'olio d'oliva. E noi cisiamo riusciti attraverso questo progetto che si integra intoto con il nostro percorso di tracciabilita' Unaprol"."Consumatori scettici e buongustai esigenti? Tranquilli",afferma Alberto Bertinelli direttore della Coldiretti Abruzzointervenuto alla presentazione delle filiere olivicoletracciate abruzzesi di Unaprol. "D'ora in poi - spiega - sara'piu' semplice riconoscere un vero e buon olio extra vergine dioliva abruzzese. Abbiamo creato la carta di identita' degli oliprodotti in questa parte d'Italia stretta tra le pendici dellaMaiella, il Gran Sasso ed il mare Adriatico. Un po' olio dimontagna e po' olio col profumo di mare. Un extra vergine unicoed irripetibile come il territorio che lo produce. L'Abruzzo -ha poi concluso Bertinelli - e' unica sull'eccellenza delle sueproduzioni e per la sua storia di primati ed ha un futuro gia'segnato: quello dell'alta qualita' certificata. Il vero made inItaly - ha poi concluso - dovra' competere solo conl'eccellenza delle sue produzioni e non con la politica deibassi prezzi che brucia ricchezza e rende tutti piu' poveri".(AGI)
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