Expo: Coldiretti, Renzi adotta pecorino abruzzese contro polvere
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Expo: Coldiretti, Renzi adotta pecorino abruzzese contro polvere

Expo: Coldiretti, Renzi adotta pecorino abruzzese contro polvere

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(AGI) - Milano, 16 set. - Contro il diktat europeo che vorrebbeil via libera all'utilizzo delle polveri il presidente delConsiglio Matteo Renzi "adotta" anche il pecorino abruzzese,presente tra i formaggi italiani che, a conclusione dellaGiornata dell'Agricoltura italiana, con la partecipazione didecine di migliaia di agricoltori provenienti da tutte leregioni tra cui anche l'Abruzzo con centinaia di giovaniimprenditori presenti, il premier ha simbolicamente adottatoricevendole sul palco dell'Open Air Theatre dell'Expo di Milanoda due giovanissime allevatrici. Un gesto importante esignificativo - sottolinea Coldiretti - soprattutto in vistadella scadenza del 29 settembre prossimo, termine entro ilquale l'Italia dovra' rispondere alla lettera di diffida con laquale la Commissione europea ha imposto all'Italia di porrefine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere,latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione diprodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla leggenazionale. Il via libera alla polvere di latte rischiapurtroppo - rileva Coldiretti - di far sparire 487 formaggitradizionali (tra cui anche il pecorino abruzzese, la scamorzae la giuncata abruzzese e la caciotta frentana) censiti dalleRegioni italiane e ottenuti secondo metodi mantenuti inalteratinel tempo da generazioni. Secondo la Coldiretti si tratta di uninganno per i consumatori che mette a rischio un patrimoniogastronomico custodito da generazioni, con effetti sul pianoeconomico, occupazionale ed ambientale. Con un chilo di polveredi latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro -sottolinea la Coldiretti - e' possibile produrre 10 litri dilatte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt o 2chilogrammi di pecorino fresco tutto con lo stesso identicosapore perche' viene a mancare quella distintivita' che vienesolo dal latte fresco dei diversi territori che consente a chilo assaggia di riconoscere i profumi dei pascoli appenninici ele particolarita' conferite dalle azze locali come pagliarola,sopravissana e appenninica. E' in corso - proseguel'associazione di categoria - un pericoloso braccio di ferroche potrebbe portare alla chiusura delle stalle, alla perditadi posti di lavoro, all'omologazione e all'appiattimentoqualitativo della produzione nazionale dopo la lettera didiffida inviata all'Italia dalla Commissione Europea. Si vuoleporre fine - precisa la Coldiretti - al divieto di detenzione eutilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodottilattiero caseari, previsto dalla legge nazionale n. 138 dell'11aprile del 1974, che ha garantito per oltre 40 anni l'altaqualita' della produzione casearia nazionale. Il superamento diquesta norma - continua la Coldiretti - provocherebbel'abbassamento della qualita', l'omologazione dei sapori, unmaggior rischio di frodi e la perdita di quella distintivita'che solo il latte fresco con le sue proprieta' organolettiche enutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made inItaly. La polvere di latte - spiega la Coldiretti - e' unprodotto 'morto', privo di proprieta' organolettiche, che puo'arrivare da qualsiasi parte del mondo dove i maggioriproduttori sono Nuova Zelanda e Stati Uniti mentre in Europa ileader sono Francia e Germania. La disidratazione consente diconcentrare i costituenti del latte rendendoli conservabili atemperatura ambiente per oltre un anno e la tecnologia diproduzione prevede che il latte, dopo essere stato corretto delsuo contenuto di grassi, venga trattato termicamente con unaperdita di valore biologico delle proteine del latte che puo'essere anche rilevante. "L'Italia, grazie alla tutela dellalegge nazionale, ha conquistato un primato internazionale nellaqualita' e nella varieta' della produzione di formaggi con ben487 diversi tipi censiti a livello territoriale che loscellerato comportamento delle lobby industriali rischia ora difar crollare", ha affermato il presidente della ColdirettiRoberto Moncalvo. "Un'azione - conclude Moncalvo - che apre leporte alle frodi, danneggia i consumatori italiani conl'offerta di prodotti di basso standard qualitativo con pesantieffetti sul piano economico, occupazionale e ambientale in unmomento in cui l'Italia deve puntare sulle sue distintivita'per tornare a crescere". (AGI)
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