Convegno sul lago Ciad, salvarlo per fermare immigrazione
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Convegno sul lago Ciad, salvarlo per fermare immigrazione

Convegno sul lago Ciad, salvarlo per fermare immigrazione

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(AGI) - Rho (Milano), 14 ott. - E' allarme sulle condizioni disalute del lago Ciad, quarto bacino di acqua dolce in Africa.In una conferenza internazionale organizzata a Expo Milano 2015da Cnr, Fao, Cia, Societa' geografica italiana e Accademianazionale delle scienze si e' fatto il punto sulla situazione esui possibili interventi. Questa riserva d'acqua tra lefrontiere di Ciad, Camerun, Nigeria e Niger, rischia infatti discomparire per cause ambientali e cattiva gestione delle sueacque: fondamentale per la sopravvivenza di oltre 30 milioni dipersone, molte delle quali potenziali migranti forzati, il lagosi e' ridotto in 50 anni a meno di un decimo dell'estensioneche aveva negli anni Sessanta, rischiando di provocare un crisiambientale, ecologica e umana di enormi dimensioni, conconseguenze anche sulle ondate migratorie gia' in atto, diretteverso l'Europa e soprattutto verso l'Italia. "Questo lago - ha detto il presidente della fondazione perla collaborazione tra i popoli, Romano Prodi - sta scomparendo:prima si poteva dire che si stesse ritirando, oggi e' diventatoun decimo della sua dimensione primitiva. La popolazioneintorno aumenta, raddoppiera' in una generazione. E' inutilestare a dare altri dati: il vero problema e' che non c'e' unacoscienza collettiva di questo fatto. Il tentativo di attrarrel'attenzione delle organizzazioni internazionali ha avuto pocoesito, i paesi che stanno attorno non sono molto organizzati,Boko Haram e il terrorismo fanno il resto: li' c'e' una speciedi abbandono quindi e' inutile descrivere il punto di partenza,la tragedia e' il punto di arrivo. Non c'e' alternativaall'esplosione di tutta la zona". "Fermare l'agonia del lagoCiad avvalendosi delle piu' avanzate conoscenze scientifiche etecnologiche - ha detto il presidente del Cnr, Luigi Nicolais -e' cruciale per garantire un futuro di pace a un'areaparticolarmente delicata del mondo. Occorre intervenire suifattori di fragilita' di questo delicato e complessoecosistema. La progressiva desertificazione, la perditacostante e progressiva di acqua e cibo rendono inospitalel'intera area favorendo il radicalizzarsi dei conflitti e deifondamentalismi, concause delle grandi attuali grandi ondatemigratorie". (AGI).
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