Don Ciotti: agromafie crescono e noi "rischiamo il boss a tavola"
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Don Ciotti: agromafie crescono e noi "rischiamo il boss a tavola"

Don Ciotti: agromafie crescono e noi "rischiamo il boss a tavola"

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(AGI) - Rho (Milano), 29 ott. - L'immagine evocata e' quelladel rischio di ritrovarsi "il boss a tavola" e Don Ciotti lausa per spiegare che la pervasivita' delle mafie agroalimentarista crescendo in Italia e che ancor piu' devono crescere glianticorpi. Il prete antimafia, intervenuto oggi all'assembleadella Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), tenutasi aExpo Milano 2015, ha colto l'occasione per mettere in guardiadal fenomeno: "l'agromafia - ha detto - si e' moltoincrementata e oggi il giro d'affari stimato e' di 15 miliardidi euro, ovvero il 10% in piu' rispetto all'anno precedente. Lamafia - ha aggiunto Don Ciotti - ha in mano diversi spezzonidella filiera e, in particolare, la ristorazione: le meta'delle 160 aziende confiscate nel Lazio, ad esempio, sonoristoranti, alberghi o bar". "Rischiamo - ha sottolineato - disederci a tavola con il boss perche' molti dei prodotti chearrivano sulle nostre tavole possono derivare da terre in manoalla mafia e chi minimizza e' complice". Durante il suointervento, Don Ciotti ha spiegato che "un bene confiscato e'un bene comune" e che "deve essere evidente a ogni cittadino lasua utilita' sociale". "Al 30 settembre di quest'anno - hadetto il prete - i beni confiscati in maniera definitiva erano17.577 tra, cui 2.245 terreni agricoli; 2.321 invece le aziendetra cui 92 operanti nel settore agricolo. Il problema legatoalle mafie - ha proseguito Don Ciotti - non riguarda solo ilSud. Al Sud ci sono le radici storiche ma gli affari le mafieli hanno fatti al Nord. Si puo' fare molto di piu' percontrastarle e creare le condizioni perche' questo avvenga. Noiabbiamo fatto proposte per superare i problemi e le criticita'riscontrati in questi anni e, grazie alla ricezione dellapolitica, avremo in arrivo altri 55 mila beni: questo vuol dire- ha concluso - che la confisca e' un'arma importante epotente". .
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