Libia: ministro Esteri, non c'e' piu' spazio per rinvii
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Libia: ministro Esteri, non c'e' piu' spazio per rinvii

Libia: ministro Esteri, non c'e' piu' spazio per rinvii

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(AGI) - Il Cairo, 3 ott. - Il ministro degli Esteriegiziano, Sameh Shoukry, ha invitato le parti impegnatenel dialogo inter-libico a trovare una soluzione alla crisiin corso nel paese, sottolineando che "non c'e' spazio perulteriori rinvii" tra i partiti per giungere a un accordoper un governo di unita' nazionale. Lo riporta il quotidianoegiziano "Daily News Egypt". In un incontro avvenuto ierisera con delegazioni ministeriali di diversi paesi del MedioOriente, Stati Uniti, Regno Unito e Italia a marginedell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il ministrodegli Esteri egiziano ha ribadito che non sono piu'accettabili ritardi nella firma di un accordo politico,sottolineando che il Consiglio di sicurezza Onu ha ildiritto di imporre sanzioni sugli individui che minaccianoil processo di pace. Tuttavia, le Nazioni Unite nonhanno delineato sanzioni che potrebbero essere attuate perincoraggiare i gruppi libici a concludere l'accordo.All'incontro era presente anche il segretario generaledell'Onu, Ban Ki-moon, il quale ha dichiarato: "Mentrelavoriamo per garantire che questo testo venga accettato daentrambe le parti occorre essere chiari: tutti coloro chescelgono di rimanere al di fuori di questo quadro sarannoresponsabili per le conseguenze e le sofferenze che neconseguiranno". L'incontro era stato originariamente concepitoper celebrare la firma dell'accordo politico redatto nel mesedi luglio fra le delegazioni delle varie fazioni libiche.Tuttavia anche in questa occasione le parti hanno rifiutato disottoscrivere un'intesa. Dopo la caduta di Muhammar Gheddafinel 2011 vede oggi due governi contrapposti, il Congressonazionale libico di Tripoli e il governo di Tobruk, espressionedel parlamento riconosciuto dalla Comunita' internazionale,contendersi il futuro del paese, sia politicamente chemilitarmente. Nonostante gli appelli per giungere ad unasoluzione e soprattutto ad un cessate il fuoco, continuano apersistere profonde divisioni fra i due attori principalilibici situazione che ha costretto l'Onu a rimandare nuovamentela scadenza per un accordo al prossimo 20 ottobre. .
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