Eurasia: cultura, informazione e scambi abbattono muri popoli
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Eurasia: cultura, informazione e scambi abbattono muri popoli

Eurasia: cultura, informazione e scambi abbattono muri popoli

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(AGI) - Roma, 23 giu. - Un seminario per abbattere i muriculturali tra popoli, avvicinare le realta' europee a quelleasiatiche e favorire le occasioni di business per le aziendeitaliane. E' il filo rosso della seconda e ultima giornata delWorkshop Eurasia, organizzato da Unindustria, AGI, FondazioneTerzo Pilastro e con il Patrocinio del ministero degli Esteri. Un muro culturale che si abbatte soprattutto attraverso gliscambi culturali, ha spiegato Zhang Jianda, consigliere dell'ambasciata cinese a Roma. "Sono il migliore strumento diconoscenza tra i popoli. La moda, la cultura, lo sport, il madein Italy sono entrati nella vita quotidiana delle grandi citta'cinesi, il volume di scambi culturale negli ultimi 10 anni e'cresciuto vertiginosamente. Circa 60 delegazioni cinesiarrivano ogni anno in Italia. E Milano e' una grande occasioneper la Cina per farsi conoscere come Sistema Paese". "A ogginon abbiamo una politica del Mediterraneo cosi' come nonabbiamo una politica dell'Oriente" ha sottolineato EmmanueleEmanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro."Iniziative come questa servono a far sgretolare il muroculturale che divide i popoli e con la Fondazione stiamopromuovendo una conferenza sul Mediterraneo, prevista perl'anno prossimo in Marocco, ed eventi legati alla Turchia.Riteniamo che questa sia la strada giusta". Ad affrontare il tema del workshop, 'connectivity', e'stato il direttore generale dell'AGI, Alessandro Pica."L'informazione e' strettamente legata alla comunicazione ealla cultura, cosi' come e' connessa alle realta' in continuodivenire. Quelle asiatiche in testa. E' in questo contesto, con il boom delle nuove piattaforme tecnologiche, che ilgiornalismo, e il mondo dell'informazione in generale, si e'trasformato imboccando nuove strade". "Oggi c'e' ridondanza dinotizie, di breaking news. Di per se' le piattaformetecnologiche non sono ne' buone ne' cattive ma se usate malerischiano di compromettere un buon contenuto e di soffocare lacreativita'. Solo il connubio tra tecnologia e contenuto puo'portare a ottimi risultati". "Sei anni fa ci siamo resi contodella necessita' di diventare player globali attraverso unastrategia di internazionalizzazione sempre piu' a supporto delSistema Paese" ha aggiunto Pica. "Siamo convinti che l'uomodebba tornare al centro del servizio e della piattaformatecnologica. Ospitiamo giornalisti delle testate partner, perconoscere, costruire relazioni, stabilire strategie di lavoro. La parola connettere - tema del panel - deriva dal latino esta a significare intrecciare, mettere in rapporto. Ecco questoe' il nostro mestiere e lo stiamo facendo anche in questi duegiorni". Di 'connectivity' ha parlato anche il console generaled'Italia a Chongqing, Sergio Maffettone, che ha avviato unpercorso di studio nella Cina centrale. "L'apertura delconsolato di Chongqing - insieme a quello di Ho Chi Minh - e'stato il frutto di una scelta precisa della Farnesina, in unperiodo di ristrutturazione delle sedi. A riprova che l'Asiapesa sempre di piu' nello scacchiere". "Nella megalopoli cinesenon ci sono italiani, l'obiettivo e' stato puramente economicoe strategico: abbiamo voluto intraprendere un' azione discouting per valutare le opportunita' di cooperazione diinserimento per le aziende italiane" ha aggiunto. Perche'Chongqing? La citta' vantava gia' una forte presenza di Iveco eFiat ed oggi si stanno sono sempre piu' numerose le aziendeattive nell'automotive che operano nell'indotto. "Ad un anno emezzo di distanza - continua Maffettone - il bilancio e'estremamente positivo. Altissimo il livello di soddisfazionedel Sistema Italia, compresi centro ricerca e accademie, tantoche la Farnesina ha deciso di aprire nel consolato unaposizione di addetto scientifico a Chongqing come quella gia'presente a Pechino". .
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