TURCHIA: NOBEL PAMUK A ISTANBUL PER VOTO, UE SBAGLIA A RIFIUTARCI
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TURCHIA: NOBEL PAMUK A ISTANBUL PER VOTO, UE SBAGLIA A RIFIUTARCI

TURCHIA: NOBEL PAMUK A ISTANBUL PER VOTO, UE SBAGLIA A RIFIUTARCI

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(AGI) - Roma, 11 giu. - La Turchia e' "sempre piu'protagonista" e lo si puo' constatare "nella cultura, nellearti, nei film" ma anche nella "politica": e' il giudizio delloscrittore Orhan Pamuk, tornato a Istanbul - sua citta'd'origine - per seguire gli ultimi giorni della campagnaelettorale in vista delle elezioni parlamentari di domani. Inun'intervista alla Repubblica, il Premio Nobel per laletteratura confessa che "assistere alla primavera araba e allacaduta dei dittatori mi ha commosso fino alle lacrime". "Quando vivevo in America sono stato vittima di pregiudizisull'Islam. Dicevano che era un sistema iperobbediente a untiranno. Cosa che per molti Paesi non era cosi'. Ecco, oggiplaudo al fatto che questo ragionamento sia stato scardinatodai fatti. Lo dicevano senza conoscere la Turchia". Quanto al 'sogno' di Ankara di entrare in Europa, l'autorede 'Il mio nome e' rosso' ricorda che nei suoi libri "ci sonospesso personaggi ricchi della Turchia degli anni Trenta.Costoro coltivavano in maniera molto assidua il desiderio dioccidentalizzazione. E l'Europa, in quegli anni, definivadavvero i colori del mondo. Era cosi' nell'economia, nellacultura". Ma ora la Turchia guarda al Vecchio Continente conpiu' disincanto, anche perche' e' il mondo stesso ad esserecambiato. L'Europa "si e' arricchita molto. Poi pero' sonodiventate piu' ricche anche una serie di nazioni, nonoccidentali, che hanno acquisito fiducia, e pure una certarabbia nei confronti dell'Europa, del risentimento", concludePamuk. (AGI)Rmi/Sar
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