REFERENDUM: LA GIOIA DEI MISSIONARI, ACQUA BENE COMUNE
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REFERENDUM: LA GIOIA DEI MISSIONARI, ACQUA BENE COMUNE

REFERENDUM: LA GIOIA DEI MISSIONARI, ACQUA BENE COMUNE

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(AGI) - Roma, 13 giu - "Una vittoria della cittadinanza attiva"o il segno che "con la partecipazione cambiare e' possibile":padre Alex Zanotelli e padre Adriano Sella, due missionari inprima fila nell'impegno contro la privatizzazione dell'acqua,parlano con la MISNA dopo l'annuncio del superamento del quorumai referendum del 12 e 13 giugno. "E' un piccolo miracolo -dice padre Zanotelli - ottenuto lottando contro tutti e tutto:ora i partiti vogliono appropriarsi della vittoria ma laverita' e' che, insieme con i giornali e le televisioni, nonhanno permesso alcun dibattito serio sui quesiti". Secondoquesto missionario comboniano, il superamento del quorum e lascontata vittoria dei "si'" nei due referendum sull'acqua e inquello sul nucleare sono un richiamo alla politica affinche'"la smetta di obbedire ai potentati economico-finanziari ericonosca invece i beni comuni". Padre Zanotelli e' convintoche l'esito del referendum avra' ripercussioni anche su unpiano internazionale, in primo luogo contrastando le pressionidelle multinazionali affinche' il parlamento dell'Unioneeuropea dichiari l'acqua "bene di rilevanza economica" efavorisca dunque le privatizzazioni. Cruciale, nella visionedei missionari, il "lavoro della base" che ha permesso unavittoria dell'"acqua madre di tutta la vita". Secondo padreSella, della congregazione dei saveriani, i comitati promotoridei referendum hanno provato a "far capire che dobbiamo semprepartecipare, per andare oltre una democrazia rappresentativa".Al di la' dei temi oggetto dei quesiti, in primo luogo l'acquae il nucleare, emerge una nuova fiducia. "Con questo voto -sostiene padre Sella - recuperiamo la speranza: se vogliamocambiare le cose bisogna partecipare".(AGI)Mal
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