RICCARDI, SPECULAZIONE SUL CIBO SCANDALOSO PARADOSSO
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RICCARDI, SPECULAZIONE SUL CIBO SCANDALOSO PARADOSSO

RICCARDI, SPECULAZIONE SUL CIBO SCANDALOSO PARADOSSO

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(AGI) - Milano, 30 nov. - "All'aumento globale della produzionedi derrate alimentari, verificatosi negli ultimi anni graziealle moderne tecnologie agricole, non e' affatto corrisposto uneguale beneficio per le popolazioni piu' povere della Terra.Tutto questo con un evidente, scandaloso paradosso, checontrasta persino con le leggi fondamentali dell'economia, checi insegnano come a una maggiore disponibilita' di un benedovrebbe sempre corrispondere una discesa dei prezzi". E'iniziato da questa riflessione, contenuta nel messaggio disaluto del ministro per la Cooperazione internazionale AndreaRiccardi, il convegno 'Speculazione sul cibo e crisialimentari, serve una nuova governance?', organizzato a Milanodal Comitato Afro in collaborazione con Unicredit Foundation el'AGI. Tra il 2005 e il 2008 i prezzi degli alimenti di basehanno raggiunto i livelli piu' alti da trent'anni a questaparte. Secondo la Banca Mondiale nel 2010-2011 l'aumento delprezzo delle derrate alimentari ha spinto quasi 70 milioni dipersone alla poverta' estrema. Riccardi ha sottolineato che il tema dell'aumento dei costidelle derrate alimentari dovuto alla speculazione "e' solol'ultimo, grave capitolo di una grandissima tragediaumanitaria, quella della fame che riguarda, secondo recentistime della Fao, 850 milioni di persone nel mondo. E checolpisce in misura maggiore il continente africano". Ma Europae Africa non sono poi cosi' lontane: "Sono problemi complessi edelicati, che ci toccano da vicino perche' nel mondo di ogginessuno puo' considerarsi da solo o pensare di vivere per sestesso. Credo che l'Italia e l'Europa, per ragioni culturali,politiche e religiose - ha argomentato il ministro - dovrebberodedicare molta piu' attenzione a tali fenomeni. Africa e Europainfatti sono nello stesso spazio storico geografico, accomunateda un medesimo destino". E ha osservato: "il cibo che siproduce sul pianeta sarebbe sufficiente a sfamare gran partedella popolazione mondiale: ma oggi il diritto fondamentaledell'uomo a una adeguata nutrizione viene continuamentecalpestato". Per il ministro, "la fame, la sete, la difficolta'di accesso ai medicinali e alle cure, la mancanza di energiasono non solo gravissime emergenze umanitarie che interpellanola coscienza di ognuno di noi, ma anche questioni squisitamentepolitiche, che riguardano il futuro di tutto il pianeta. E'sempre piu' forte, infatti, il legame tra l'estrema poverta',le migrazioni, la distruzione dell'ambiente, l'instabilita'politica e le crisi. (AGI) .
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