Italia-Sudafrica: agri-hub e know how contro siccita' e poco cibo
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Italia-Sudafrica: agri-hub e know how contro siccita' e poco cibo

Italia-Sudafrica: agri-hub e know how contro siccita' e poco cibo

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(AGI) - Citta' del Capo, 2 ott. - La scarsita' di cibo e' unproblema significativo in Sudafrica e nell'Africa subsahariana.Eppure quest'area dispone di 202 milioni di ettari di terracoltivabile e il suo mercato di consumo e' previsto in crescitada 330 miliardi di dollari a 1000 miliardi di dollari tra il2010 e il 2030. "Entro il 2063 l'Africa avra' piu' di duemiliardi di persone, ognuna di esse dovra' mangiare circa trepiatti di cibo al giorno. Cio' rappresenta una grandeopportunita' di investimento per le aziende italiane", hadichiarato Muzikayifani Andreas Gamede, membro del Consiglioesecutivo per l'Agricoltura, lo sviluppo rurale e gli affariambientali della provincia sudafricana di Mpumalanga presenteal Summit South Africa - Italy organizzato da The EuropeanHouse - Ambrosetti a Cape Town. "Ci sono parecchie opportunita'nel trattamento della carne rossa, dall'allevamento allamacellazione, cosi' come per la carne di pollo. Nel Mpumalangavogliamo inoltre creare un mercato internazionale di produzionefresca attraverso agri-hub e con il coinvolgimento di piccoliallevatori. Anche qui vi sono delle opportunita'", ha affermatoGamede. Mpumalanga in particolare, ha continuato Gamede, offreopportunita' anche nel settore turistico dal momento che lapiu' grande e famosa riserva naturale del Sudafrica, il Parconazionale Kruger, si trova proprio in quella provincia. Altrisettori aperti all'investimento sono quelli della silvicolturae dell'information technology dove la provincia ha bisogno diincrementare la propria capacita'. "Ad ogni modo, per ottenereil massimo dagli investimenti la migliore soluzione e' quelladi creare delle joint venture con i piccoli allevatori dato cheil governo ha investito ingenti somme di denaro per acquistarele loro terre", ha dichiarato Gamede. Al Summit e' intervenuto anche John Purchase,amministratore delegato della Camera di Commercio perl'Agricoltura del Sudafrica, secondo cui gli investimentiprovenienti dalle aziende italiane sono particolarmenteapprezzati a causa delle grave siccita' che ha colpito ilpaese. "Gli investimenti di soggetti partner, sebbenecomportino una certa concorrenza, rappresentano il solo modoper fare crescere l'economia" ha affermato Purchase. Di "vantaggiosa collaborazione" ha parlato anche Gian LucaBagnara, presidente dell'azienda agricola italiana Texera, cheha soprattutto illustrato l'opportunita' di creare distrettiagroalimentari. "I distretti agroalimentari rappresentano lachiave per superare i problemi che colpiscono il settoreagroalimentare nell'Africa subsahariana - ha detto - . Sonostati realizzati con successo in Cina, nell'Europa dell'Est, inIsraele e in America Latina, e il loro potenziale non e' statoancora sviluppato del tutto in Africa". "Questo partenariatofunzionera' sicuramente dato che il Sudafrica ha le conoscenzee le tecnologie avanzate nella coltivazione di mais, zucchero,bambu', vino e frutta, mentre l'Italia ha le miglioritecnologie per la semina, la fertilizzazione e l'irrigazione"."L'Italia - ha proseguito Bagnara - e' inoltre il terzoproduttore al mondo di macchinari per l'agricoltura e il piu'importante produttore di strumenti per l'imballaggio. Abbiamoinoltre un'industria alimentare con ricavi approssimativi di200 miliardi di dollari". Presente al Summit Italia-Sudafrica anche Pier GiorgioRomito, presidente della societa' di ingegneria SGI StudioGalli Ingegneria, secondo cui l'obiettivo dell'Africa e' quellodi raggiungere la propria sicurezza alimentare, ma in realta'dovrebbe essere piu' ambizioso dato che potrebbe anche fornireil cibo al resto del mondo. "Con investimenti italiani mirati,l'agricoltura puo' diventare la chiave per garantire laprosperita' al continente" ha affermato Romito. (AGI)Say/Tig
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