Roma - A dieci giorni dal referendum costituzionale, M5S continua a credere nella vittoria del No e a reclamare elezioni immediate. Se vince il No, Matteo Renzi è finito? Danilo Toninelli, deputato M5S e considerato 'uomo delle riforme' dei 5 Stelle, risponde nel corso del Forum online dell'Agi: "Noi speriamo che mantenga una promessa per la prima volta e che se ne vada come aveva detto". Anche se sui tempi di ritorno alle urne, si mostra scettico: "Noi chiederemo di andare a votare immediatamente ma se vince il No realisticamente si andrà a votare nel 2018: prenderanno tutto il tempo possibile per fare la legge elettorale più anti 5 stelle che riescano ad approvare per ristrutturarsi". La partita sarà, parole di Toninelli, "resto del mondo contro di noi, mi pare scontato". Mentre, prosegue, "se vince il Sì, conoscendo la loro arroganza, faranno un'unica modifica, metteranno il premio di coalizione in ogni premio di lista per togliere un vantaggio al Movimento 5 telle che non si allea con nessuno e così lasceranno in vita gli Alfano e i Verdini che daranno una mano a Renzi per battere il Movimento 5 stelle".
Cosa ne sarà della legge lettorale
Sulla possibilità di partecipare ad eventuali governi di scopo proprio per modificare la legge elettorale, ricorda: "Noi abbiamo una legge elettorale che è la nostra" e rivendica che "centinaia di volte abbiamo votato insieme ad altri partiti su diverse leggi perché noi ragioniamo sui contenuti. Se c'è una legge necessaria - sostiene - e la propone il Pd, noi la votiamo. Ma questo è un mondo ideale che non esiste... Non accetteremmo di modificare l'Italicum perche' hanno fallito e lo stanno già modificando per gli affari propri".
Una campagna dai toni estremi
Il deputato pentastellato punta il dito contro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che "ha estremizzato i toni e terrorizzato gli italiani. Ora, l'unico effetto che ci sarà, sia che vinca il Sì sia che vinca il No, è che gli italiani sono spaccati in due sulla cosa che più ci deve unire e cioe' la Costituzione. Renzi ha fatto un enorme errore e si è accorto che rischia la poltrona e per questo spara al massimo". E, avverte: "Non si può votare Sì al referendum per paura che M5S vada al governo. Qui si va a votare per difendere la Costituzione che è bella".
Le ultime marce del No
Per difendere le ragioni del No, i 5 Stelle insieme a Beppe Grillo faranno una camminata per la Costituzione sabato pomeriggio - a Roma da porta san Paolo alla Bocca della Verità - insieme ai loro supporter ma anche a chiunque voglia sostenere il No. Quindi sarà aperta anche a Massimo D'Alema o Matteo Salvini? "Non abbiamo mai precluso a nessuno di partecipare a iniziative di contenuto. Però chiediamo loro di dare il massimo per non rendere l'evento di partito. Il nostro è un no netto, non abbiamo mai personalizzato". Toninelli attacca infine sulla par condicio non rispettata: "La sproporzione in tv? Lo sapevamo già. Ma noi parliamo con la gente e non da un mese, da 9 mesi".
E se vincesse il Sì?
Possibilità di fare ricorso se dovesse vincere il Sì di misura così come farà il comitato del No guidato da Alessandro Pace? Il deputato M5S spiega che, anche se "il rischio brogli, per il voto degli italiani all'estero, c'è ed è evidente, non faremo nessun ricorso. E' inutile". Pronostico sulla vittoria del No o del Si'. Con prudenza, Toninelli dice che il No dovrebbe vincere perche', spiega: "Noi abbiamo il polso della situazione perché stiamo nelle piazze da mesi e vediamo che questo è un voto tra sistema di potere e il popolo dei cittadini normali".
Toninelli è convinto che sua "grazie a M5S se in Italia non crescono i partiti di estrema destra". "I partiti populisti di estrema destra" dice, "sono quelli che intercettano lo scontento. Non siamo l'argine per Matteo Salvini perchè lui è parte del sistema. La Lega ha inciuciato con i vecchi partiti e Salvini è il perfetto competitor per Matteo Renzi"
Se al referendum costituzionale vincerà il Sì "non sarà una dittatura". Toninelli smorza i toni in vista del voto del 4 dicembre e punta il dito contro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, accusandolo di aver "estemizzato i toni e terrorizzato gli italiani".
"Non possiamo cantare vittoria, stiamo dando il massimo" aggiunge il parlamentare pentastellato, "ma abbiamo avuto contro il sistema dei poteri forti e delle associazioni. Stiamo dimostrando di essere forti e quella del No sarà una vittoria popolare tra le più forti della storia repubblicana. E' un voto che oppone le banche di affari e le grandi industrie al popolo italiano".
Il Sì non è un voto contro i Cinque Stelle
"Mi rendo conto che M5S non può piacere a tutti, ma il voto è sulla Costituzione che non è la causa della disoccupazione, della crisi e della fuga di cervelli. Non si può votare Sì per il timore che i Cinque Stelle vadano al governo". Se dovesse vincere il si metterano il premio di coalizooe e non di lista per lasciare in vita gli Alfanoi e i Verdini
Quale scenario se vincesse il No? "Avremo messo in sicurezza la Costituzione e respinto una instabilità che sarebbe creata da una riforma tecnicamente sbagliata, non sapremo come sarà organizzata la nostra democrazia, ma avremo accantonato l'incertezza. Siamo stufi di parlamenti fatti con una legge illegittima come il Porcellum e di un premiee che non è stato eletto. Se vince il no speriamo che Renzi mantenga la promessa e si dimetta"
Il voto degli italiani all'estero
Abbiamo fatto la proposta di verificare a campione se effettivamente il voto è stato fatto, ma l'istituto del voto degli italiani all'esteri va mantenuto, ma va valutata la reale partecipazione al voto.
Migranti
"Li dobbiamo salvare insisme, ma poi dobbiamo andare all'origine del problema. Bisogna cambiare la regola di Dublino alla cui stesura ha partecipato anche la Lega".
Il dibattito sarà a breve disponibile sul sito Agi.it e sulla pagina Facebook di Agi
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