Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è intervenuto alla Conferenza dei Paesi Arabi, all'indomani della firma di un accordo da 110 miliardi di dollari per la vendita di armi all'Arabia Saudita. Trump ha tenuto un discorso volto a ribadire l'unità che i leader mondiali devono mantenere contro la minaccia del terrorismo, rinnovando un augurio di pace e affermando che gli Stati Uniti sono un popolo amico che non vuole prevaricare la cultura di nessun altro Paese.
"Non è una battaglia tra fedi diverse, ma tra criminali che vogliono cancellare la vita umana e persone di tutte le religioni che cercano di proteggerla", ha detto Trump. "Questa è una lotta tra il bene e il male".
Il Bene è Riad, che va armata fino ai denti; il Male è Teheran, che ha scelto il dialogo con l'Occidente. Donald Trump rispolvera la visione del clan Bush e, seppellendo quella di Barack Obama, ignora il risultato elettorale iraniano, che ha appena consegnato la vittoria al fronte del disgelo con la comunità internazionale incarnato dal presidente Hassan Rohani. Lontano anni luce (ma solo apparentemente) dal giorno in cui si inventò il bando all'ingresso dei musulmani di sette paesi negli Stati Uniti, il presidente americano ha portato a una platea di capi di Stato e di governo musulmani riuniti a Riad un messaggio di "amicizia, speranza e amore", ma con un obiettivo: la nascita di "una coalizione di nazioni che estirpi l'estremismo".
Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev - Agi