La violenza sulle strade del Venezuela sembra destinata a non placarsi. Dopo circa un mese dall'inizio delle proteste contro il governo del presidente Nicolas Maduro è una giovane venezuelana, Mariel, a lanciare un appello e a descrivere con un video di 1 minuto e 40 secondi cosa sta realmente accadendo nel suo Paese. "Ma voi sapete veramente perché stiamo protestando?", domanda Mariel all'inizio del suo filmato. "Perché siamo stanchi di fare lunghe file per comprare il latte, l'olio, lo zucchero e il pollo. Secondo le statistiche - continua la ragazza - ogni 20 minuti un venezuelano viene assassinato e ci viene puntata una pistola contro per un cellulare"."I media sono stati censurati e studenti e leader politici sono in prigione solo perché hanno protestato contro il governo". "Le autorità venezuelane fanno finta di non sentire le nostre proteste - conclude Mariel - e tutto questo sta accadendo sotto gli occhi dei governi vicini. Ecco perchè ho bisogno che il mondo sappia cosa realmente stia accadendo in Venezuela".
Da quando le proteste sono iniziate 37 persone sono morte, 717 persone sono rimaste ferite e 152 arrestate, secondo l'ultimo bilancio ufficiale. Nicolás Maduro, al potere dal 2013 dopo la morte di Hugo Chávez, è accusato di avere trasformato il Venezuela in una dittatura, con leggi e riforme che hanno rafforzato il suo controllo sulle istituzioni. La situazione economica e politica del Paese è disastrosa da tempo e i manifestanti chiedono elezioni anticipate, libere e democratiche che pongano fine all’attuale presidenza. Maduro accusa invece le opposizioni di fomentare la popolazione contro di lui con l’obiettivo di realizzare un colpo di stato. Per questo motivo da settimane sostiene che siano necessarie nuove modifiche alla Costituzione.