R oma - Nessuna mannaia sullo sport russo in vista di Rio, ma un si' condizionato all'avallo finale delle singole federazioni. Nella riunione d'urgenza convocata di domenica a Losanna, il Comitato olimpico internazionale (Cio), seguendo la regola fondamentale della Carta olimpica di proteggere gli atleti puliti e l'integrita' dello sport, non ha escluso in massa la Russia dai prossimi Giochi olimpici. Nello stesso tempo ha invece passato la patata bollente nelle mani delle singole federazioni internazionali. Saranno infatti queste ultime a decidere se gli atleti russi potranno partecipare alla ormai prossima rassegna a cinque cerchi in terra brasiliana. Il Cio ha comunque fissato i criteri minimi che gli atleti russi dovranno possedere per volare a Rio. In particolare non dovranno essere in alcun modo coinvolti nel dossier presentato dall'Agenzia mondiale antidoping (Wada), frutto dell'inchiesta, portata avanti dall'avvocato canadese McLaren, legata al doping di Stato russo fin dal 2010. Alle singole Federazioni spettera' pertanto acquisire le informazioni del rapporto e decidere caso per caso.In piu', gli atleti accettati dovranno sottoporsi a un test antidoping all'estero, coordinato dalla commissione indipendente della Wada.
Inoltre, non saranno comunque ammessi atleti gia' squalificati in passato per doping. Cio' significa che non potra' essere a Rio nemmeno l'ottocentista Yulia Stepanova, colei che aveva fatto emergere il marcio del sistema russo. L'atleta era stata infatti squalificata dopo una positivita' nel 2013. Si tratta di una novita' rispetto a pochi giorni fa, quando si pensava che la Stepanova fosse eleggibile sotto la bandiera del Cio. Invece, dopo un parere della Commissione Etica, il Cio ha fatto sapere che non consentira' alla Stepanova di gareggiare, ma comunque la invitera' a Rio. A questo punto, nell'atletica leggera l'unica russa in gara a Rio dovrebbe essere - il condizionale e' d'obbligo visto il continuo evolversi delle vicende - la saltatrice in lungo Darya Klishina. "Questa decisione potra' non piacere a tutti ma ormai e' stata presa", ha spiegato il presidente del Cio Thomas Bach, aggiungendo: "Un atleta non deve soffrire o essere sanzionato per un sistema di cui non faceva parte. Non ci siamo regolati in base a cio' che ci si aspettava, ma col desiderio di fare giustizia a favore degli atleti puliti".
Positive le razioni giunte dalla Russia. Il ministro dello sport Vitali Mutko ha ritenuto la scelta adottata dal Cio "nell'interesse del mondo sportivo e per l'unita' della famiglia olimpica", dicendosi "convinto che la maggioranza degli atleti russi rispettera' i criteri". Di parere opposto invece il commento dell'Usada, l'agenzia antidoping statunitense, che per bocca del suo presidente Travis Tygart ha commentato: "Il Cio si e' rifiutato di prendere una decisione e di giocare un ruolo leader per il movimento olimpico".E sull'esclusione della Stepanova ha aggiunto: "Questa decisione non spingera' altri atleti a parlare". (AGI)