Champions: i numeri
C omunque vada a finire stasera, la finale di Cardiff tra Juventus e Real Madrid regalerà alla Champions League un risultato a suo modo storico, perché sia nel caso della vittoria della Juve, sia nel caso della duodecima dei Blancos porrà fine a una di due strisce negative di risultati: una è quella della Juventus, che ha perso le ultime quattro finali disputate (1997, 1998, 2003, 2015) e l’altra è la “maledizione” che dall’introduzione della moderna Champions League (1992-93) ha impedito ai campioni in carica di ripetersi. Dal 1993 a oggi la squadra detentrice ha raggiunto la finale quattro volte (il Milan nel 1995, l’Ajax nel 1996, la Juventus nel 1997 e il Manchester United nel 2009) uscendo sempre sconfitta: come nel caso della Juve, anche qui siamo di fronte a una striscia negativa di quattro sconfitte. Cardiff quindi potrebbe segnare la fine di un incubo sportivo per i tifosi della Juve o regalare al Real una doppietta consecutiva centrata per l’ultima volta dal Milan di Arrigo Sacchi nel biennio 1989-90, nella “vecchia” Coppa dei Campioni.
Le finali con la squadra campione in carica
Se allarghiamo lo sguardo a tutta la storia della Coppa dei Campioni vediamo come soprattutto nei primi anni della competizione trovare la squadra detentrice in finale fosse un evento piuttosto comune. Proprio il Real Madrid partecipò e vinse alle prime cinque finali della storia della Coppa: in qualità di detentrice si presentò quindi quattro volte fra 1956 e 1960, battendo nell’ordine Stade Reims, Fiorentina, Milan e ancora Stade Reims. In tutto, nelle 61 finali disputate fra “vecchia” Coppa dei Campioni e nuova Champions, sono state 19 quelle con in campo la squadra campione e quella di Millennium Stadium di Cardiff sarà la ventesima. In queste 19 partite, i detentori hanno vinto 13 volte, gli sfidanti 6, e ben 4 volte nelle ultime 4 sfide. In passato, per gli sfidanti era dura sconfiggere i campioni in carica: solo due squadre italiane avevano invertito il trend. Una fu il Milan nel 1963, l’altra fu la Juventus che sconfisse il Liverpool nella tragica finale dell’Heysel del 1985.
Finali di Champions League con la squadra detentrice
Escludendo quella in corso, nelle ultime dieci edizioni il Real Madrid ha giocato e vinto due finali e, nel complesso, ha vinto 75 delle 118 partite giocate, pari al 63%. La Juve invece ha perso l’unica finale a cui ha partecipato e ha vinto 30 delle 63 partite giocate (ovvero il 47%), segno che la ritrovata forza europea della squadra di Corso Galileo Ferraris è molto recente, frutto di un lungo percorso di ricostruzione che sta dando i suoi frutti in queste ultime stagioni.
Juventus e Real da Calciopoli a oggi
Quella della Juve non sarà un’impresa facile: il Real Madrid è una vera e propria specialista delle finali ed è la squadra che ha vinto più Champions League (11), di cui una anche contro i bianconeri (1997-98), ed è l’unica squadra in doppia cifra. Il Real è anche la squadra che ha partecipato a più finali (14), di cui solo 3 perse. L’ultima sconfitta risale al 1981 contro il Liverpool, con gli inglesi che in quell’occasione erano la squadra detentrice. Ben diverso il trend della Juventus, che ha disputato 8 finali, vincendone 2 e perdendone 6 (record negativo della competizione), di cui l’ultima nel 2015 a Berlino contro il Barcellona.
Per i Blancos ‘ruolino’ impressionante
Anche il trend recente mostra un Real dominante. Il curriculum europeo della Juve da Calciopoli ad oggi parla di 7 edizioni disputate contro le 11 (su 11) del Real. Andando a vedere più nel dettaglio, in queste ultime 11 edizioni (dal 2006-07 al 2016-17, finale esclusa) la Juve ha giocato 63 partite contro le 118 del Real. Un gap dovuto in primo luogo all’assenza della Juve dai palcoscenici europei nel biennio post-Calciopoli e dal biennio dei settimi posti che portarono la Juve lontana dalla Champions fino alla ricostruzione pianificata dalla società guidata dal presidente Andrea Agnelli e dall’amministratore delegato Giuseppe Marotta. In secondo luogo, si nota dal grafico che segue, che in ogni edizione il Real ha sempre fatto meglio della Juve andando sempre più avanti nella competizione, eccezion fatta per l’edizione 2014-15 quando la Juve raggiunse la finale eliminando in semifinale proprio il Real Madrid campione in carica di Carlo Ancelotti.
Escludendo quella in corso, nelle ultime dieci edizioni il Real Madrid ha giocato e vinto due finali e, nel complesso, ha vinto 75 delle 118 partite giocate, pari al 63%. La Juve invece ha perso l’unica finale a cui ha partecipato e ha vinto 30 delle 63 partite giocate (ovvero il 47%), segno che la ritrovata forza europea della squadra di Corso Galileo Ferraris è molto recente, frutto di un lungo percorso di ricostruzione che sta dando i suoi frutti in queste ultime stagioni.
Juve e Real 2016-17: cosa tenere a mente
Se ci limitiamo alla stagione in corso le statistiche di Juventus e Real Madrid mostrano due cammini abbastanza simili anche se costruiti su caratteristiche e attitudini differenti. Entrambe hanno disputato 12 partite (6 del girone e 6 tra ottavi, quarti e semifinali): la Juve ne ha vinte 9 contro le 8 del Real, 3 pareggiate per entrambe mentre la Juve è attualmente imbattuta a fronte di 1 sconfitta dei Blancos, seppur ininfluente, avvenuta nel ritorno della semifinale con l’Atletico (2-1). Se guardiamo invece ai gol fatti e subiti, la differenza è evidente: la Juve ne ha segnati 21 in 12 partite (poco meno di due a partita) contro i 33 del Real, ma ne ha subiti 3 (di cui 1 soltanto dagli ottavi in poi e a risultato già ampiamente acquisito contro il Monaco) contro i 17 del Real (più di uno a partita).
Cosa rivelano i numeri
I numeri dicono che la Juventus ha disputato la sua miglior stagione europea degli ultimi dieci anni, superando anche l’edizione 2014-15 che la vide finalista col Barcellona: in quell’occasione, la prima Juve di Massimiliano Allegri superò a fatica i gironi per poi disputare dei grandi ottavi contro il Borussia Dortmund, faticare ai quarti col Monaco e poi realizzare l’impresa di Madrid, per un totale di 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, da sommare alla terza, più importante e dolorosa, subita in finale. Alla fine di quella campagna europea la Juve chiuse con un bottino di 17 gol fatti e 10 subiti.
Il Real campione d’Europa 2014 allenato da Carlo Ancelotti fu capace di segnare 41 gol in 13 partite, di cui ne vinse 11 con 1 pareggio e 1 sconfitta, con soli 10 reti al passivo: una cavalcata trionfale. Il Real campione 2016, partito sotto la gestione di Rafa Benitez poi esonerato e sostituito da Zinedine Zidane, ha numeri leggermente inferiori al netto del medesimo risultato finale: ha vinto due partite in meno e segnato meno (28 gol) ma ha anche subito meno reti (6 gol). Il Real 2016-17 ha finora un andamento in Champions di fatto speculare a quello dello scorso anno, se si eccettua una maggiore propensione al gol ma al tempo stesso anche una resa difensiva decisamente peggiore (11 gol incassati in più).
La storia parla di un Real impressionante e capace di dare il meglio quando conta di più, mentre per la Juve le finali europee sono diventate una vera maledizione. Tuttavia la stagione in corso ci ha mostrato una Juve molto brillante in Champions, capace per la prima volta dal post-Calciopoli di vincere più partite del Real in Coppa (9 a 8), e granitica in difesa a fronte di un Real 2016-17 ben più “ballerino” nelle retrovie nelle serate di Coppa, visti i 17 gol incassati: l’anno scorso, al termine della cavalcata trionfale della squadra di Zinedine Zidane, erano stati soltanto 6 i gol subiti dalle merengues.
Ora tocca a Cardiff dirci se la Juve potrà concludere una stagione europea giocata a un livello molto alto, assolutamente in linea (anzi, leggermente meglio) con quello di una grande corazzata come il Real Madrid. La Juve metterà in campo una difesa molto solida contro un Real che dalla sua, oltre i campioni come Cristiano Ronaldo, ha un attacco più prolifico e una tradizione europea - recente e non - impressionante per capacità di rendimento nei momenti cruciali per definizione, ovvero le finali. La parola al campo.