Lettera di Jovanotti a Totti: "Francesco è un moltiplicatore di gioia"
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Lettera di Jovanotti a Totti: "Francesco è un moltiplicatore di gioia"
Conto alla rovescia per quello che per il popolo romanista si annuncia come un evento (luttuoso) epocale: l'addio al calcio giocato di Francesco Totti. La partita Roma-Genova in programma allo Stadio Olimpico domenica 28 maggio alle 18 vedrà per l'ultima volta il numero 10 giallorosso in campo con la squadra in cui milita da oltre 25 anni e di cui è uomo simbolo e bandiera. L'Agi ha realizzato con il Messaggero il libro "Totti tutta la vita" che è un tributo al calciatore ma anche all'uomo. Un libro, come scrive Riccardo Luna, "fatto in 48 ore, con un miracoloso passaparola telefonico fra i suoi amici e ammiratori". Tra questi non tutti romanisti. Non tutti appassionati di calcio. Tra loro anche Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che gli ha scritto una lettera piena di poesia e affetto.
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Quei quattro poster in un villaggio iraniano

“Io non so niente di calcio ma riconosco la gioia. E Totti è un moltiplicatore di gioia”
"Una volta ero lungo l'autostrada per Tabriz, nel nord dell’Iran, stavo venendo dall’Armenia in bicicletta, da solo, carico come un mulo. Avevo rotto la catena quindi non c’era modo di proseguire, era quasi buio, non sapevo come svoltare la situazione e non avevo una maglia di catena con me (un consiglio che non servirà a quasi nessuno di voi: non andate nel nord dell’Iran senza una maglia di catena di ricambio se avete appena scollinato le montagne del Caucaso).

Comunque dopo un’oretta, al crepuscolo, passò un tizio con un autocarro sgangherato. Capì la situazione e mi caricò portando me e la bici fino al suo paesello che era nelle stesse condizione dell’autocarro. La sua famiglia mi accolse in casa offrendomi una cena buonissima e un angolo per terra dove passare una notte prima di accompagnarmi in città la mattina dopo direttamente da un meccanico di bici. E Totti? Ebbene quella stanza dove tutti mangiavano vivevano e dormivano aveva al muro scrostato un’immagine del califfo Ali, sacro agli Sciiti e ben 4 poster di Totti.

Allora io ho acceso il mio cellulare e ho mostrato una foto che avevo fatto insieme al capitano a Trigoria per i miei 40 anni, nello stesso giorno in cui lui ne aveva fatti 30 (io e Totti abbiamo esattamente 10 anni di differenza). Io non so niente di calcio ma riconosco la gioia, e Totti ha moltiplicato la gioia di una sera remota e indimenticabile. I moltiplicatori di gioia come Totti sono rari, e fanno bene anche a quelli come me che non sanno niente di pallone".

Lorenzo Cherubini detto Jovanotti
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