L a bellezza del calcio. Zdenek Zeman torna ad allenare a quasi 70 anni di età il Pescara, una squadra che in questa stagione non aveva mai vinto sul campo. Il team è oggettivamente modesto: peggior difesa, nessuna vittoria in casa, una in trasferta a tavolino, sei pareggi e 17 sconfitte. L'attacco affidato a Memushaj, Cerri e Caprari. Non ci sono più Verratti, Insigne e Immobile che con Zeman vinsero il campionato di serie B nel 2011.
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Cosa ti combina il boemo? Torna sulla panchina dell'Adriatico e rifila 5 pappine al Genoa. Nelle precedenti 24 partite il Pescara aveva segnato solo 22 gol, di cui appena 9 in casa. Lo zio Cestmir Vycpalek, ex allenatore della Juventus negli anni settanta, può essere fiero del figlio di sua sorella Kvetuse.
Una sola filosofia: divertirsi e stare lontani dalle farmacie
La filosofia di Zeman? Il calcio è sport, divertimento e deve restare lontano dalle farmacie. Memorabili le sue polemiche contro la Juventus e alcuni giocatori che continuavano a sviluppare massa muscolare anche a 30 anni di età. Il processo sulle sostanze dopanti ai giocatori della Juventus si concluse con l'assoluzione, ma Luciano Moggi, ex dirigente della Juve e definito da Zeman "il grande burattinaio del calcio italiano", è stato condannato in appello per Calciopoli.
I miracoli del mago dell'attacco
Di Zeman si ricorda soprattutto la spiccata vocazione per le squadre offensive trascurando la difesa: Foggia, Roma, Lazio, Pescara, Lecce da lui guidate ebbero tra i migliori attacchi del campionato. Il Foggia dei miracoli lanciò Signori. La Lazio diede 4 gol a Milan, Inter e Juve. Col Lecce ottenne la salvezza e lanciò Vucinic. Col neopromosso Lugano raggiunse la finale della Coppa di Svizzera. Cosa succederà col finora derelitto Pescara lo vedremo nelle prossime settimane. Zeman è capace di tutto: può vincere o perdere 5-0 contro chiunque.
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