Stadio della Roma, ecco le condizioni per l'accordo
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Stadio della Roma, ecco le condizioni per l'accordo

Stadio della Roma, ecco le condizioni per l'accordo

Stadio della Roma: il progetto definitivo Tor di Valle consegnato a Roma Capitale e Regione Lazio 
Stadio della Roma: il progetto definitivo Tor di Valle consegnato a Roma Capitale e Regione Lazio 
Settimana decisiva per lo Stadio della Roma. Oggi, 7 febbraio, ci sarà un nuovo incontro tra il sindaco Virginia Raggi e i rappresentanti della società giallorossa, con la prima cittadina che vorrebbe chiudere la partita dello stadio con un risultato positivo. Un sì le consentirebbe di mettere il cappello su un'operazione urbanistica avviata dalla precedente giunta guidata da Ignazio Marino e recuperare consenso dopo che le vicende giudiziarie che la hanno coinvolta nelle ultime settimane hanno appannato la sua popolarità. Lo scoglio da superare però si chiama Paolo Berdini, l'assessore all'Urbanistica, da sempre contrario a realizzare il progetto attuale che prevede la costruzione di un milione di metri cubi tra stadio, tre torri destinate ad uffici ed un area commerciale denominata convivium.
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Per Berdini lo stadio si può fare ma senza superare i limiti imposti dal Piano Regolatore, che nella zona di Tor di Valle prevede di edificare volumi ben inferiori a quelli immaginati dal progetto. Attorno allo Stadio della Roma si gioca una partita complessa. La costruzione dell'impianto sportivo, infatti, è l'operazione finanziaria con fondi privati più 'ricca' presente al momento in città: valore complessivo 1,5 miliardi di euro. Con le casse del Campidoglio a corto di liquidità non ci sono all'orizzonte nuove grandi opere pubbliche in città, così la nuova arena calcistica ha catalizzato una pluralità di interessi economici, finendo per diventare argomento di polemica e divisione politica.

Le condizioni per trovare l'accordo

Nei giorni scorsi ha suscitato clamore il parere "non idoneo" depositato in conferenza dei servizi dal Campidoglio, diffuso dalla Regione Lazio con una maggioranza a guida Pd, a sottolineare quanto lo stadio sia finito preda della bagarre politica. Ma a ben guardare il documento chiarisce che mettendo mano ad alcun punti legati alla sicurezza sulla viabilità e le opere idrauliche ci sono le "condizioni per addivenire ad un parere favorevole". E allora il nodo resta sempre lo stesso: il Campidoglio vorrebbe una riduzione delle cubature compresa tra il 10 e il 20%, limando alcuni piani alle torri e alcune palazzine dell'area commerciale. Per farlo però deve presentare una delibera che modifichi quella di dicembre 2014 che conferisce pubblica utilità all'opera. La società giallorossa e la società Eurnova del costruttore Luca Parnasi fanno sapere che parteciperanno "con fiducia" al nuovo incontro con la Raggi nella speranza però che si arrivi ad una soluzione che consenta all'ultima riunione della conferenza dei servizi tra Comune, Città Metropolitana, Regione Lazio e Governo di approvare l'opera e avviare l'iter per il permesso a costruire.

I rischi se salta l'accordo: ricorso al Tar o causa milionaria

Nelle ultime ore si è fatta strada anche l'ipotesi che il Comune scelga di non toccare la delibera per non rischiare, con le modifiche, di far venire meno la pubblica utilità. Perché sulla trattativa aleggia lo spettro che, in assenza di una conclusione positiva della conferenza dei servizi l'As Roma possa adire per vie legali. Senza parere definitivo il club potrebbe rivolgersi al Tar e chiedere il commissariamento dell'opera da parte del governo, come previsto dalla legge sugli stadi, o nella peggiore dei ipotesi intentare una causa milionaria per danni contro il Campidoglio.

L'appello di Spalletti e l'invito a Totti

Domenica anche l'allenatore giallorosso, Luciano Spalletti, è intervenuto chiedendo di fare lo stadio facendo irruzione in tv durante la diretta di SkySport. E sui social diventa popolare l'hashtag #famolostadio rilanciato da molti utenti e da alcuni giocatori come Alessandro Florenzi. E la mobilitazione sembra aver toccato anche la sindaca di Roma Virginia Raggi che sul suo profilo Twitter invita Francesco Totti in Campidoglio a parlare dello stadio. Un chairo segnale di apertura che viene confermato anche dal capogruppo M5S, Paolo Ferrara, che, come scrive Repubblica, dichiara a margine della commissione Turismo di Roma Capitale: "Noi stiamo continuando a lavorare per cercare una soluzione. Questa maggioranza ha voglia di esaminare tutte le proposte".

Renzi e Lotti: "e famolo sto stadio"

Anche Matteo Renzi e Luca Lotti intervengono sulla vicenda dello stadio della Roma. "Lo stadio? E famolo", scrive il segretario del Pd nella sua Enews. Riprendendo l'hashtag divenuto celebre dopo la frase di Luciano Spalletti, tecnico dei giallorossi, Renzi spiega: "lo sport ha bisogno di essere accompagnato e aiutato. E per questo mi hanno colpito le parole di un grande allenatore come Luciano Spalletti. Devo confessare che ho seguito le dichiarazioni di Spalletti molto teso: martedì sera all'Olimpico c'è Roma-Fiorentina e il mister giallorosso è per noi un pericolo pubblico, visti i risultati anche recenti. Ma al netto del tifo, Spalletti ha lanciato un appello alla realizzazione degli stadi di proprietà, proprio nella settimana in cui la Roma vede incomprensibilmente allontanarsi il proprio progetto urbanistico. Non è solo un fatto economico per il territorio (posti di lavoro e indotto), ma soprattutto un fattore di crescita e competitività per tutto il mondo sportivo italiano. Dobbiamo fare degli stadi luoghi accoglienti e ospitali per le famiglie e anche vendere i diritti televisivi in Cina, amici. Solo così torneremo ad avere il campionato più bello del mondo", spiega il segretario dem. "Se si dice no a tutto, come accade in qualche città, si blocca il futuro. Si bloccano gli investimenti. E ci si condanna a vivere di rimpianti". Su Twitter interviene anche il ministro dello Sport, Luca Lotti, che scrive: "Il governo non c'entra niente. Ma io sto con il mister Spalletti. Famo sto stadio".

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