San Pietroburgo - Con la Russia "è più quello che ci unisce che ci divide". Ne è convinto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha rilasciato un'intervista alla Tass prima del suo bilaterale con il presidente Vladimir Putin a San Pietroburgo. "Oggi intendo incontrare di nuovo il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin", ha riferito, descrivendo i rapporti con il leader russo come "molto stretti, cordiali e aperti".
"Sono convinto che con la Russia abbiamo più cose che ci uniscono che non dividono. Naturalmente ci divide la questione ucraina - ha ammesso - e il futuro delle sanzioni è direttamente correlato all'attuazione degli accordi di Minsk. Ma l'Italia ha sempre difeso la necessità di mantenere un dialogo con la Russia su tutte le principali questioni internazionali". Renzi ha poi lanciato un appello all'unità con Mosca nella lotta al terrorismo: "Dobbiamo lavorare in modo più stretto e vicino per evitare le vere minacce, il terrorismo e il radicalismo, e non solo di carattere islamista".
I patti sottoscritti valgano per tutti, dice Renzi. "E' evidente che esiste un problema nei rapporti tra Europa e Russia. Ciascuno può avere le proprie opinioni sul passato, legittimamente, ma è fondamentale che nella fase di complessità delle sfide che abbiamo di fronte noi facciamo uno sforzo tutti assieme guardando al futuro. Pacta sunt servanda, da tutte le parti. Abbiamo fatto uno sforzo per arrivare agli accordi di Minsk, vuol dure che tutte le parti in gioco devono impegnarsi a rispettare quegli accordi. Tutte".
Il presidente del consiglio ha sottolineato che "Le sanzioni e le controsanzioni hanno un impatto negativo sia sulle compagnie russe che su quelle europee. Ne soffrono entrambe le parti. Il motivo di tutto questo è la crisi ucraina".
"Per voltare questa pagina, ed è una pagina abbastanza spiacevole, noi tutti dobbiamo fare degli sforzi", ha aggiunto. (AGI)