(AGI) - Firenze, 27 mag. - Corre l'export toscano in Russia. Nel 2015 le esportazioni 'Made in Tuscany' verso Mosca hanno sfiorato i 746 milioni di euro, incassando un +42,4% sul 2014. Un dato in controtendenza rispetto a quello italiano che l'anno scorso ha registrato una compressione delle esportazioni verso la Federazione del 25,2% (7,1 miliardi di euro), a causa del perseverare della crisi geopolitica, della volubilita' economica internazionale e della fluttuazione del cambio del rublo legato alle dinamiche dei prezzi petroliferi. E' l'istantanea emersa all'apertura dei lavori del secondo seminario italo-russo in corso a Firenze organizzato dall'Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress, Forum economico internazionale di San Pietroburgo e Consolato onorario della Federazione Russa di Firenze.
Tra le citta' toscane e' Firenze a trainare le esportazioni. Secondo i dati Istat elaborati da Conoscere Eurasia, l'anno scorso l'interscambio Toscana-Russia si e' fermato a 1,03 miliardi di euro, in calo del 6,7% rispetto al 2014. A pesare negativamente sulla bilancia il tonfo delle importazioni da Mosca diminuite del 51,3%, trascinate al ribasso dalla contrazione della domanda dei prodotti di estrazione mineraria (-60%) e di quelli manifatturieri (-33,2%). Per contro, sul fronte dell'export sono le attrezzature e i macchinari a far scattare il rialzo in doppia cifra delle spedizioni verso il Cremlino. Le due categorie, infatti, nel 2015 si sono avvicinate ai 438 milioni di euro in crescita del 255% sull'anno precedente. Diminuiscono, invece, le vendite dei prodotti provenienti dai distretti piu' rappresentativi in Russia, come il tessile e l'abbigliamento che l'anno scorso si sono fermati a quasi 142 milioni di euro (-20,9%) e il comparto alimentari e bevande a -33,8% (14,8milioni di euro). "Il dato delle esportazioni toscane verso la Russia - spiega Antonio Fallico, presidente di 'Conoscere Eurasia' e di Banca Intesa Russia - e' la dimostrazione che le sanzioni e le conseguenti contro sanzioni, pur nel loro drammatico impatto sulla bilancia commerciale dell'ultimo biennio, non hanno azzerato quanto fatto dalle imprese italiane in questi anni. In attesa che lo scenario economico internazionale si liberi dalle sovrastrutture ideologiche che lo hanno paralizzato - ha proseguito Fallico - occorre riprendere la via della fiducia. Russia e Italia sono due Paesi amici e strategicamente complementari. Una realta' che emergera' anche al prossimo Forum economico internazionale di San Pietroburgo (16-18 giugno) dove l'Italia sara' Paese sara' ospite d'onore. Si tratta di una grande occasione di ripresa delle relazioni economico-commerciali. Per questo - ha concluso Fallico - l'Associazione Conoscere Eurasia, su incarico dell'organizzatore del Forum 'Roscongress', di cui e' il partner italiano da diversi anni, sta realizzando il Padiglione italiano, al quale parteciperanno - con il coordinamento dell'Ambasciata d'Italia a Mosca - le principali aziende italiane interessate alla Federazione Russa. Nel Padiglione saranno presentate le tecnologie e il know-how sviluppati in Italia d'interesse per la diversificazione dell'economia russa, organizzati in cinque cluster: meccanica-alta tecnologia, energia, agro-industria, infrastrutture e finanza". Sul fronte dei dati 2015 elaborati da Conoscere Eurasia, e' Firenze a trainare le esportazioni toscane in Russia con oltre 329,7 milioni di euro (+21%), seguita da Massa Carrara (226,1 mln). A distanza, Arezzo (43,5 mln); Pisa (37,6 mln), Lucca (36,9 mln) e Prato (32 mln).(AGI)
Red/Mav