Roma - "I terroristi distruggono, l'Italia e' in prima fila per ricostruire": nelle ore seguenti la strage di Manchester, Francesco Rutelli, presidente dell'associazione Incontro di Civilta', sottolinea "l'indissolubile legame tra la violenza che colpisce le persone e quella che distrugge la cultura e il patrimonio artistico". Oggi una missione, guidata dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola, e' a Baghdad dov'e' stata ricevuta dal ministro della Cultura iracheno Fryad Rwandouzi, per vagliare sul campo le iniziative per la tutela e la ricostruzione del patrimonio archeologico e culturale locale. Gia' Rwandouzi ricevette, nei giorni scorsi in Italia, dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini un rapporto sui siti distrutti dal Daesh nel suo Paese.
"L'Italia - ricorda all'Agi Rutelli - e' il primo Paese che va sul terreno per non lasciarlo preda dei terroristi e evitare che il terrore registri altre spaventose 'vittorie', come fu ad esempio la distruzione dei Buddha di Bamiyan nell'Afghanistan o delle vestigia di Palmira in Siria". La missione irachena segue a stretto giro la Conferenza internazionale celebrata la scorsa settimana a Roma: organizzata da Incontro di Civilta' e Iccrom, che e' l'organizzazione intergovernativa per la conservazione e il restauro dei beni culturali, la Conferenza ("Documentare il Patrimonio a rischio") s'e' conclusa con la sigla di un accordo importante e innovativo. "Per la prima volta, da adesso abbiamo fissato una cornice giuridica" con Iccrom, Unesco e col lavoro di prestigiosi esperti e istituzioni mondiali, "per documentare tutti insieme con censimento e mappatura tridimensionale, e con diffusione pubblica via web - spiega ancora Rutelli - l'intero patrimonio culturale a rischio in una banca dati". Sono i beni dell'umanita' che si trovano nei luoghi di crisi, di emergenze ambientali, nei teatri di guerra: l'"Appello" di Roma finalmente detta criteri condivisi per ricostruire con rigore scientifico cio' che puo' essere danneggiato o distrutto.
In prima fila e' l'Italia con la proposta dei 'Caschi Blu' della Cultura, frutto di un impegno che si e' sviluppato negli ultimi tempi in piu' fasi. "La prima fase - prosegue Rutelli - e' consistita nel richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla tutela dei monumenti contro il terrorismo, che le vicende di Palmira hanno messo sotto gli occhi di tutti. In una seconda fase, abbiamo dimostrato che l'Italia ha tutte le capacita' per fare i migliori restauri del mondo, e un esempio sono stati i due busti di Palmira sfregiati dall'Isis, curati dai nostri esperti e riportati in patria a febbraio. La terza fase si e' realizzata adesso con la Conferenza internazionale, battezzata dall'impegno del presidente della Repubblica, del premier e del ministro dei Beni culturali".
Gli sforzi di Incontro di Civilta', al terzo anno di vita, ricorda Rutelli, "si sono finora realizzati tutti con fondi di natura privata e il sostegno della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo di Emmanuele Emanuele e della Fondazione kuwaitiana di Fouad Alghanim.
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