(Adusbef) - Risparmio degli italiani, già espropriato dal bail-in, a rischio prelievo forzoso con Brrd?
"La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito”- recita l’art.47 della Costituzione- violata dal bail in e dall’esproprio criminale del risparmio del governo Renzi col decreto del 22 novembre 2015, che oltre ad aver truffato 130 mila famiglie di CariChieti, CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche, ancora in attesa degli arbitrati, fa finta di non vedere le pesanti responsabilità di Bankitalia e Consob nei crac e dissesti bancari, che hanno messo in mezzo ad una strada 210 mila famiglie di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.
La pur tardiva, labile, tenue ed all’acqua di rosa commissione di inchiesta sulle banche, tutto fumo e poco arrosto, approvata nei giorni scorsi in Senato, potrebbe non vedere la luce, per il veto del capogruppo del PD al Senato Luigi Zanda, che oltre a porre attenzione sul risparmio degli italiani, ha detto che: “il sistema bancario italiano ha molti problemi, quindi una Commissione d'inchiesta parlamentare ci vuole, ma non in campagna elettorale, perché verrebbe usata certamente per regolare conti politici e non per cercare la verità e proteggere il risparmio degli italiani”.
E mentre gli espropriati aspettano da 16 mesi gli arbitrati che non arrivano, aleggia sul sudore dei risparmiatori la sciagurata ipotesi di una tassa patrimoniale, un prelievo forzoso sui conti correnti nel 2017, in virtù del recepimento dell’Italia della direttiva europea BRRD, che dal 1° gennaio 2017 addebita agli azionisti, obbligazionisti e correntisti l’onere del salvataggio della propria banca in caso di crisi dell’istituto bancario, salvando dal prelievo forzoso i titolari di conti correnti al di sotto dei 100.000 euro, protetti invece dal Fondo di Garanzia dei depositi.
Il fatto di aver accettato che in caso di una banca in crisi, mal gestita e non vigilata da Bankitalia e Bce, questa possa essere salvata dai soldi dei correntisti, azionisti e obbligazionisti, occulta l’ intenzione di non far ricadere sullo Stato gli oneri per il fallimento delle banche, ma potrebbe nascondere l’ennesima amara sorpresa sui conti correnti degli italiani, oggetto sia di prelievo forzoso in caso di banca in fallimento,che di tassa patrimoniale e prelievo forzoso, come quello del 1992, nel caso ci fosse bisogno, per coprire i buchi di bilancio dei governi.
Secondo il bollettino di Bankitalia, al 31.12.2016 i depositi bancari registravano un totale di 1.624,3 miliardi di euro, contro i 1.557,1 miliardi del 2015 con un aumento del 4,32%, con le famiglie formichine che hanno aumentato i loro depositi di 40 miliardi di euro in 12 mesi, le imprese di 14 miliardi. I conti correnti, nel 2016 avevano una consistenza di 973 miliardi di euro, con un aumento di 95,5 miliardi in più rispetto agli 877 mld di euro del 2015.
Dopo l’esproprio criminale del risparmio col bail-in già descritto, corrono voci che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ed il ministro dell’Economia Carlo Padoan stiano ideando, di concerto con Troika, Bce, Bankitalia, di replicare il prelievo forzoso sui conti correnti, come accadde nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1992, con Giuliano Amato che prelevò il 6 per mille dai conti correnti bancari e postali, per far pagare ai correntisti il deficit di bilancio, le mance elettorali ed il buco nei conti pubblici, creati da Renzi.
Come se non bastasse la stangata che si sta per abbattere sulle spalle delle famiglie con l’automatismo delle clausole di salvaguardia, l’ennesimo gioco delle tre carte prorogato di anno in anno, con effetti disastrosi sull’intera economia, tra ricadute dirette (vale a dire l’aumento dei prezzi) ed indirette (dovute all’effetto moltiplicatore che l’aumento dei costi di produzione e di trasporto produrrebbe sull’intero sistema dei prezzi, incrementando quindi anche le voci primarie con IVA al 4%), ogni famiglia a regime si troverebbe a fare i conti con un aggravio di ben +842 Euro annui. Per una famiglia di 3 componenti tale cifra salirebbe addirittura a +955,51 euro annui. Aspettiamo smentite dal governo e dal ministero dell’Economia.