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(UNC) - Istruzione 10 volte inflazione media
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Secondo i dati provvisori di settembre resi noti oggi dall'Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) registra un aumento su base annua dello 0,1%.
"Dopo 7 mesi consecutivi, l'Italia esce dalla deflazione. Sarebbe una buona notizia se fosse indicativo di una ripresa effettiva della domanda interna. Peccato che nel secondo trimestre del 2016, rispetto ai primi 3 mesi dell'anno, il Pil ed i consumi finali nazionali siano rimasti invariati, mentre quelli delle famiglie residenti siano rimasti al palo, salendo di un misero 0,1%. Insomma, si tratta solo di un effetto legato all'andamento dei prezzi dei Beni energetici" afferma Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.
"Mentre è positivo che si sia arrestata la preoccupante risalita del carrello della spesa, si registra una vera e propria stangata per la scuola. La voce Istruzione registra il maggior incremento mensile, dopo l'abitazione, +0,5% ed un balzo dell'1% su base annua, ossia 10 volte l'inflazione media. Per l'istruzione primaria, poi, non si registravano aumenti mensili così elevati dal 2012: 22 volte l'inflazione media. E' inaccettabile che si speculi sulle famiglie nel momento in cui sono costrette a spendere per mandare i loro figli alla scuola dell'obbligo" conclude Dona.
Tabella: variazioni congiunturali dei prezzi – mese di settembre – dal 2011 al 2016
Set 2011 | Set 2012 | Set 2013 | Set 2014 | Set 2015 | Set 2016 | |
Istruzione | 1,0 | 1,1 | 0,9 | 0,6 | 0,6 | 0,5 |
Scuola dell'infanzia | 3,1 | 2,7 | 2,4 | 1,5 | 1,5 | 1,5 |
Istruzione primaria | 3,1 | 3,6 | 2,1 | 1,9 | 1,7 | 2,2 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
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