(Unione Nazionale Consumatori) - A luglio 2016, secondo i dati resi noti dall'Istat, le vendite al dettaglio di abbigliamento e pellicceria sono diminuite dello 0,2% su base annua, mentre le calzature sono calate dello 0,4%.
"E' evidente che l'andamento dei saldi non è stato esaltante, ma bisogna precisare che il dato reso noti oggi dell'Istat è relativo alle vendite in valore e, quindi, incorpora anche le variazioni di prezzo. Se, invece, consideriamo le vendite in volume, ossia depurandole dall'effetto dei prezzi, le vendite sono positive. I saldi, insomma, restano fiacchi, ma sono in risalita rispetto allo scorso anno" afferma Massimiliano Dona, segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.
Secondo le stime dell'associazione di consumatori, le vendite per i vestiti salgono dello 0,4% rispetto ai saldi di luglio del 2015, mentre per le calzature aumentano dello 0,6%.
Si precisa che non sono del tutto confrontabili i dati tendenziali sui prezzi, indice Ipca e quelli delle vendite, dato che questi ultimi sono relativi solo al commercio fisso al dettaglio, mentre i prezzi valutano anche il commercio ambulante. Inoltre i saldi nel 2016 sono iniziati il 2 luglio, mentre nel 2015 sono scattati dal 4 luglio. In ogni caso, le vendite in quantità in occasione dei saldi sono in territorio positivo, a differenza di quelle in valore.