(AGI/INFOAFRICA) - Nairobi - La riduzione dei costi delle nuove tecnologie e la maggiore attenzione dei governi nel definire politiche adatte a promuovere l'uso delle rinnovabili e attirare nuovi investitori sono i due fattori che maggiormente stanno contribuendo alla diffusione di soluzioni per produrre energia e garantire l'accesso universale all'elettricita'. Lo ha sottolineato Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel Green Power e presidente di Res4Africa, intervenendo alla conferenza di Res4Africa in corso a Nairobi presso la Strathmore University, Venturini ha evidenziato come sia infatti proprio la combinazione di questi due fattori a rendere possibile la realizzazione di impianti per la produzione di energia che siano allo stesso tempo vantaggiosi dal punto di vista dei costi e sostenibili dal punto di vista ambientale. Quali sono le opportunita' per l'Africa si e' chiesto retoricamente Venturini, ricordando che in ogni caso il presupposto fondamentale resta la definizione di politiche che assicurino agli investitori la certezza dei loro investimenti? "Il continente e' ancora estremamente dipendente dagli idrocarburi per la produzione di energia, ma nonostante tali risorse a disposizione il livello della produzione e' ancora molto al di sotto delle potenzialita' - ha detto Venturini - Lo sviluppo delle tecnologie legate alle energie rinnovabili consente di portare l'elettricita' dove adesso ancora non e' arrivata con investimenti anche di piccola e media portata". Venturini ha sottolineato come la decisione di presentare l'associazione di Res4Africa a Nairobi non sia un caso: "Sono tanti i Paesi in cui vorremmo andare con questa iniziativa e il Kenya e' tra questi, forse e' anzi il Paese dove maggiormente concentreremo le nostre attivita' iniziali perche' qui il clima d'affari, le opportunita' e la politica di regolamentazione in materia e' probabilmente tra le piu' avanzate nel continente". "Perche' siamo qui come Res4Africa? - ha concluso Venturini - L'obiettivo di questa associazione e' assicurare che pubblico e privato possano lavorare insieme, stabilendo obiettivi condivisi e proponendo un approccio comune. Non vogliamo venire in Africa semplicemente per costruire una centrale elettrica, non e' questo il motivo per cui siamo qui. Il nostro scopo e' invece offrire un approccio integrato, che includa anche la realizzazione di quella centrale ma sia concentrata soprattutto nella collaborazione con le realta' locali formando e istruendo i giovani che saranno poi nel prossimo futuro i tecnici incaricati di costruire effettivamente quella stessa centrale e realizzarne i lavori di manutenzione perche' come e' stato gia' detto qui in precedenza sono le persone a rendere grande un Paese e non soltanto le sue infrastrutture". (AGI)