(AGI) - Il Cairo, 7 mag - Sono Ibrahim Mohamed Helal,
direttore del settore notizie dell'emittente televisiva
satellitare "al Jazeera", e Alaa Saplan, direttore di un
network legato alla tv del qatariota, i due giornalisti
della tv di Doha condannati a morte oggi dalla Corte penale
del Cairo insieme ad altri quattro presunti esponenti dei
Fratelli musulmani nel cosiddetto processo "spionaggio del
Qatar" che vede implicati, tra gli altri, l'ex presidente
egiziano Mohamed Morsi. Sulle sei condanne dovra' ora
esprimersi il Gran Mufti', massima autorita' religiosa del
paese e responsabile della revisione delle condanne a morte.
"Al Jazeera respinge le accuse di collaborazione con il
governo di Morsi", riferisce l'emittente sul proprio sito
internet, sottolineando che "Morsi e' stato spodestato dai
militari nel 2013 dopo essere stato democraticamente
eletto".
Quanto all'ex capo dello Stato egiziano, i giudici
hanno deciso di aggiornare la sentenza al prossimo 18
giugno: si tratta del secondo rinvio dopo che il 24 aprile
scorso il tribunale aveva rimandato il verdetto alla vigilia
delle proteste per la cessione all'Arabia Saudita delle
isole del Mar Rosso di Tiran e Sanafir. Il quotidiano
governativo egiziano "al Ahram" sottolinea che il verdetto
odierno "probabilmente portera' alla condanna a morte di
Morsi". Secondo la stampa locale legata all'opposizione,
inoltre, la scelta di oggi e' motivata dalla necessita' di
non creare nuovi disordini sociali e di non attirare altre
critiche della comunita' internazionale sulle detenzioni
arbitrarie e il mancato rispetto dei diritti umani nel
paese. (AGI)
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