(AGI) - Nairobi, 14 gen. - Dopo quasi due anni di battaglia contro il virus, l'Africa occidentale e' riuscita a superare l'epidemia di ebola piu' grave della sua storia, che ha ucciso piu' di 11.300 persone e condannato a una vita di stenti molte altre. In prima linea, gli orfani, le migliaia di bambini che hanno perso uno (se non entrambi) i genitori a causa dell'epidemia.
Piu' di 22mila bambini hanno perso almeno un genitore nei Paesi piu' colpiti, ha reso noto l'Unicef, in una dichiarazione dopo l'annuncio dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' di esser riuscito a interrompere "tutte le catene note di trasmissione in Africa occidentale".
"I bambini hanno sofferto molto. Appena ci si rendeva conto che c'era un malato in famiglia, i bambini venivano stigmatizzati automaticamente: i vicini, i figli dei vicini che fino a quel momento giocavano con loro, andavano a scuola con loro, venivano bloccati dai loro genitori", racconta Yaya Diallo, uno dei responsabili dell'ong Plan International in Guinea.
Malattia terribile e straordinariamente letale, l'ebola -fino a quel momento sconosciuta in Africa occidentale- rompeva i tradizionali legami di solidarieta' familiare, anche piu' che l'Aids. In quei mesi migliaia di bambini furono abbandonati al loro destino. Ma da allora "la stragrande maggioranza dei bambini rimasti orfani per l'ebola sono stati accolti da membri della famiglia piu' allargata o dalle comunita' circostanti o estese", ha reso noto l'Unicef. "E' importante continuare a sostenerli oltre la fase dell'emergenza attraverso donazioni di denaro che servono per il sostegno scolastico, vestiti e cibo, per aiutarli a superare questa transizione". (AGI)
Bia