(AGI) - Roma, 18 ott. - E' un tesoro color rosso, che diviene poi giallo, e' il "croco" un tempo cosi' chiamato, oggi noto a tutti come Zafferano, di cui le terre di Citta' della Pieve son talmente ricche da festeggiarlo per 3 giorni dal 21 al 23 ottobre. Golose paste "fatte in casa", formaggi e carni e non mancheranno i dolci, tutto con lo zafferano. Anche la birra. Cosi' inizia la festa.
Dalla cucina ai tessuti, fino alla pittura e alla cosmesi: i possibili utilizzi dello zafferano sono vari e affascinanti, almeno quanto la storia della spezia originaria dell'Asia Minore. Una pianta legata a doppio filo al passato di Citta' della Pieve, la splendida cittadina in provincia di Perugia che custodisce gelosamente da tanti secoli il suo oro rosso: un vincolo forte e inscindibile da scoprire dal 21 al 23 ottobre a "Zafferiamo", l'evento promosso dall'Amministrazione Comunale e dal Consorzio "Il Croco di Pietro Perugino - Zafferano di Citta' della Pieve A.Vigano'" e che ogni anno celebra lo "Zafferano purissimo in fili di Citta' della Pieve" in tutte le sue sfaccettature. A partire dalla gastronomia, ovviamente, con esperti cuochi che spiegheranno ai visitatori i segreti per un corretto utilizzo della spezia in cucina, proponendo in degustazione delizie ai profumi dello zafferano, e i ristoranti della cittadina che proporranno particolari menu' a tema; nella mostra mercato delle eccellenze produttive del territorio allestita nel centro storico, invece, i produttori del Consorzio proporranno tutta la declinazione dei prodotti realizzati utilizzando la preziosa spezia: formaggi, salumi, miele, birre, liquori, distillati, cioccolate e altri prodotti trasformati.
Ma a Citta' della Pieve questa spezia non rappresenta solo un prodotto agricolo: le sue tonalita' di colore e i suoi profumi vanno ad intrecciarsi con la sua storia e la sua arte, fino a costituirne un'essenza. Nei tre giorni di festa non mancheranno quindi laboratori per la tintura con lo zafferanodi tessuti e filati, oltre a corsi intensivi di ricami per l'apprendimento della particolare tecnica del Punto Perugino; sara' possibile partecipare a laboratori di pittura con la tecnica dell'acquarello per ottenere, dallo zafferano infuso, tutte le tonalita' dell'oro rosso.
Saranno insomma tre giorni da non perdere per tutti gli amanti del gusto e delle antiche tradizioni, che potranno scoprire e toccare con mano il fascino seducente dello zafferano. Impiegata sin dall'antichita', questa pianta fu chiamata "croco" prima dai Greci, poi dai Romani e ancora nel corso di tutto il Medioevo; gli Arabi la diffusero in Spagna e a loro si deve il nome attuale, che deriva dal persiano "safra" (giallo), passato nell'arabo "za'fara'n" e quindi nello spagnolo "azafran".(AGI)
Bru