(AGI) - Firenze, 30 giu. - "Il progetto dell'"Italia di mezzo" puo' mettere assieme le persone, le intelligenze, i saperi, i sistemi di accoglienza, di inclusione, di coesione e tutela sociale, le risorse finanziarie dei programmi Europei di Marche, Toscana e Umbria". Lo hanno detto stamani i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Toscana, rispettivamente Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Francesca Cantini, presentando il percorso che i sindacati confederali delle tre regioni hanno intrapreso congiuntamente, in una conferenza stampa a Firenze svoltasi in contemporanea con analoghe iniziative a Perugia e Ancona.
I centri studio di Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni hanno avviato un confronto che portera' il 15 settembre prossimo alla presentazione di un documento comune in un incontro pubblico, che si svolgera' in Umbria ed a cui verranno invitati anche i Governatori delle tre regioni, che di recente hanno siglato un accordo congiunto a Bruxelles proprio nel nome dell'Italia di mezzo.
"Una discussione di questo tipo - ha detto la segretaria della Cgil, Dalida Angelini - non puo' essere fatta solo dai presidenti delle regioni, cosi' com'e' stato finora. Le parti sociali devono essere protagoniste di un simile progetto, entrando nel merito."
"In un mondo in cui sempre piu' decisioni sono prese dall'alto - ha aggiunto il segretario Cisl, Riccardo Cerza - noi vogliamo coinvolgere la nostra gente. Se i progetti istituzionali vogliono avere un futuro occorre che siano condivisi dalla gente, come dimostra il caso Brexit".
"In questo progetto il sindacato ci crede - ha proseguito la segretaria Uil, Francesca Cantini - per il bene del Paese. L'Italia di mezzo puo' essere una macroarea che mette in contatto sud e nord". Circa 6,2 milioni di persone - hanno detto i sindacati - possono, attraverso i loro rappresentanti, presentarsi agli investitori internazionali con il loro straordinario patrimonio paesaggistico, storico, artistico e culturale, far valere le conoscenze derivate dai sistemi universitari, scientifici e produttivi e al contempo quella straordinaria combinazione di tradizione e innovazione, quel saper fare in stretto connubio con il saper pensare.
Il progetto pone le condizioni perche' nella discussione sullo sviluppo si superi lo schema duale Nord-Sud e si valorizzi l'Asse Est-Ovest. E' evidente - e' stato spiegato dai sindacati - che andranno affrontate questioni costituzionali e istituzionali, ma e' altrettanto chiaro che, fin da subito, si possono mettere a fattor comune molte azioni, che oggi le singole Regioni conducono separatamente, con una nuova e maggiore efficacia. (AGI)
Red/Bru