(AGI) - Palermo, 20 giu. - Con un lungo post pubblicato oggi nella sua pagina Facebook, Leoluca Orlando annuncia l'avvio di un percorso per la creazione di una "Lista dei territori" in vista delle Regionali del 5 novembre. Traccia un'analisi della situazione politica, affermando i punti irrinunciabili di quello che definisce un "programma chiaro e senza ambiguita'". Il tema sarebbe stato al centro nei giorni scorsi di un incontro tra il cinque volte sindaco di Palermo, di fresca e trionfante riconferma, e il leader del Pd Matteo Renzi. Con lui ha parlato del suo modello di 'civismo politico' che ha realizzato mettendo insieme moderati, sinistra e liste civiche. Uno schema corroborato dalla nuova Lista dei Territori che potrebbe avere - molti pensano - perfetta sintesi nella candidatura a governatore del presidente del Senato Piero Grasso.
Il titolo del post e' significativo e indica un orizzonte programmatico dai capisaldi chiari: "Civismo politico, il significato e la prospettiva di una esperienza". La dignita' e la fatica dell'amministrare a servizio delle comunita' locali, avverte Orlando, "non possono e non devono piu' essere mortificate ulteriormente da atteggiamenti e pratiche "annacatorie", che hanno fatto parlare in Sicilia di uno "stato di calamita' istituzionale". E' dai territori, a partire anche da Palermo, che occorre prendere le mosse con quello che viene definito "civismo politico", "del tutto alternativo a movimenti tanto ribelli quanto inconcludenti e incapaci di amministrare e del tutto alternativo a logiche di apparato che simulano protagonismo con litigi continui ed inconcludenti". Chi da oltre due anni "considera conclusa la esperienza del Governo Crocetta", sottolinea il sindaco di Palermo, "ha il diritto e il dovere di immaginare un futuro diverso e migliore per i siciliani e per la Sicilia, a partire non da alchimie politichesi ma a partire dai problemi reali, come ogni giorno sono chiamati nei territori a fare amministratori locali e sindaci".
Un programma regionale chiaro, spiega, "deve prevedere pregiudizialmente la fine del soffocante ed improprio ruolo politico di governo da parte di un mondo cosiddetto confindustriale siciliano che si ostina a voler comandare, certamente impropriamente e troppo spesso illegalmente, e che nelle ultime elezioni comunali a Palermo e' stato direttamente impegnato con un suo vertice candidato in una delle coalizioni sconfitte dagli elettori". Poi, "la mitigazione della speciale autonomia siciliana, non essendo piu' tollerabili - in nome della specialita' - arbitrii gestionali, inconcludenze amministrative e confusioni legislative penalizzanti con riferimento al sistema delle autonomie locali e nei settori di acqua, rifiuti, precariato e formazione professionale". (AGI)
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