(AGI) - Palermo, 20 giu. - L'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati rende noto di essere stato informato di tre nuovi naufragi avvenuti nel Mediterraneo. Si teme che almeno 221 persone abbiano perso la vita o siano disperse. Il primo e il piu' grande di questi incidenti ha coinvolto un gommone che ha lasciato la Libia il 15 giugno e ha cominciato a imbarcare acqua poche ore dopo la partenza. Dalla Guardia costiera italiana e dai quattro sopravvissuti - cittadini sudanesi e nigeriani - si e' appreso che la barca aveva a bordo almeno 133 persone. Risultano pertanto disperse 129 persone.
Il secondo incidente ha coinvolto una barca con almeno 85 persone a bordo che si e' spezzata in due prima di affondare. Le persone che hanno assistito al naufragio hanno riferito di essere partiti dalla Libia insieme ad altre due imbarcazioni la sera del 15 giugno. C'erano molte famiglie con bambini a bordo. I dispersi sono per lo piu' cittadini siriani e persone provenienti da Paesi dell'Africa settentrionale. Un terzo naufragio avrebbe causato 7 tra morti e dispersi. I sopravvissuti sono stati fatti sbarcare ieri a Messina, in Sicilia. La loro imbarcazione e' partita dalla Libia il 14 giugno. Una donna camerunense in stato di gravidanza ha perso il marito nel naufragio.
"Questi incidenti sono un monito dei gravi pericoli che le persone affrontano quando sono costrette a fuggire dai loro paesi a causa della guerra e della persecuzione", afferma l'Unhcr secondo cui circa duemila persone risultano morte o disperse dall'inizio dell'anno: "Nel 2017 oltre 77mila persone finora hanno cercato di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l'Europa. Si tratta di una tra le rotte piu' pericolose del mondo, un viaggio che nessuno prende alla leggera. Nonostante l'eroica azione delle persone coinvolte nel salvataggio in mare, il numero di morti nel Mediterraneo continua a salire". (AGI)
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