(AGI) - Agrigento, 19 giu. - Lutto cittadino a Canicatti' dopo l'omicidio che nella notte tra sabato e domenica ha sconvolto la cittadina dell'Agrigentino. Vittima il 22enne Marco Vinci, ucciso per avere difeso una amica, una insegnante di 38 anni. Per il delitto, avvenuto in piazza San Domenico, i carabinieri hanno arrestato il 34enne Daniele Lodato, con precedenti per spaccio, al quale la Procura di Agrigento contesta il reato di omicidio volontario. La vittima era insieme alla sua comitiva di cui faceva parte la donna presa di mira con pesanti apprezzamenti da Lodato, che prima si e' allontanato, poi e' ritornato con propositi di vendetta, sferrando almeno due fendenti al torace e all'addome di Vinci. L'inchiesta e' coordinata dal sostituto procuratore Alessandra Russo, alla quale l'assassino ha detto di essere stato provocato, prima di essere trasferito nel carcere di contrada Petrusa, ad Agrigento.
"Esprimo la mia personale vicinanza alla famiglia Vinci; al padre, alla madre, al fratello, agli amici di Marco", dice il sindaco Ettore Di Ventura, "la sua giovane vita e' stata spezzata in una normale serata di svago. In lui, nel suo gesto di uomo, di cittadino, ci riconosciamo tutti; sentiamo di dirgli grazie per cio' che il suo animo nobile gli ha suggerito di compiere: ergersi a difensore. Chiediamo al prefetto Nicola Diomede, di convocare con urgenza il Comitato per l'ordine e la sicurezza, per analizzare la situazione in atto ed arginare i fenomeni delinquenziali, perche' sia garantita la tutela dell'ordine pubblico della mia citta'. Questa morte appartiene a tutti noi. Proclamo per il giorno dei funerali il lutto cittadino, come segno di vicinanza alla famiglia, come monito per l'intera citta', perche' rimanga unita e trovi motivo di speranza nel gesto eroico ed altruista di Marco". "Sono vicino e prego con voi e per la vostra citta'. Abbiamo bisogno - dice il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento - di affidarci davvero a Dio. Quando lui manca il brutto prende il sopravvento. La violenza offende Dio e gli uomini". (AGI)
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