(AGI) - Palermo, 29 mar. - C'erano cinque bambini e diverse donne in stato gravidanza nell'imbarcazione naufragata al largo delle coste libiche, con a bordo 147 persone. A salvarsi solo un sedicenne, per gli altri 146 nessuno scampo. Lo rende noto Volker Turk, assistente dell'Alto commissario Unhcr per la Protezione, che esprime "profondo dolore" per la notizia di un nuovo naufragio nel Mediterraneo. Questa mattina a Lampedusa, racconta, "il nostro personale ha incontrato l'unico sopravvissuto di quest'imbarcazione che sarebbe naufragata con a bordo 147 persone, inclusi 5 bambini e diverse donne in stato di gravidanza". Il giovane sopravvissuto ha riferito che l'imbarcazione su cui viaggiavano sarebbe partita due giorni prima da Sabratha, in Libia, e avrebbe cominciato ad imbarcare acqua dopo poche ore di navigazione. Il giovane e' riuscito a sopravvivere aggrappandosi ad una tanica di benzina fino al salvataggio da parte di una nave spagnola che opera nell'ambito dell'operazione Sophia. "Quest'ultima tragedia - aggiunge Volker Turk - rappresenta un altro drammatico modo per ricordare quanto siano di vitale importanza robuste capacita' di ricerca e soccorso in mare. Il salvataggio di vite umane in mare deve rimanere una priorita' chiave per tutti e per questo l'Unhcr elogia l'azione della Guardia costiera italiana in coordinamento con Frontex, l'Agenzia europea della Guardia Costiera e di frontiera. Anche le Ong stanno avendo un ruolo chiave nel salvataggio di vite umane, dal momento che contribuiscono con ulteriori e necessarie capacita' di ricerca e soccorso".
Nel 2016, il 26 per cento di tutte le operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale sono state condotte dalle Ong, piu' del doppio di quelle dell'anno precedente. L'aumento del numero di arrivi in Italia con 23.085 persone arrivate ad oggi nel 2017, la peggiore qualita' delle imbarcazioni impiegate dai trafficanti, inclusi gommoni estremamente fragili che non riescono a durare per tutta la traversata, "rendono queste operazioni di ricerca e soccorso piu' necessarie che mai". Secondo un rapporto della Guardia costiera italiana del 2016, la mancanza di telefoni satellitari sulle imbarcazioni, l'elevato numero di partenze che avvengono di notte dalla Libia anche in condizioni di mare pessime, l'uso di gommoni, insieme all'aumento delle persone che vengono stipate a bordo, contribuiscono ad aumentare le probabilita' di naufragio. (AGI)
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