(AGI) - Palermo, 17 feb. - (di Giuseppe Marinaro) "I migranti sono il 'capro espiatorio' del nostro tempo, delle paure, dell'incapacita' di dare risposte vere ai problemi, della mancanza di energia morale dell'Europa. Una Europa e una Francia senza onore! Povera la mia Francia...". Lo dice all'AGI lo scrittore francese Daniel Pennac. Per il 'padre' di Benjamin Malaussene, sommo capro espiatorio, "si vaneggia di una invasione che non c'e', che serve solo ad alimentare paure e che nega la realta' di un continente, di una Francia in particolare che e' sempre stata interessata da movimenti migratori, anzi da essi e' stata segnata e costruita. Ecco perche' la reazione cui stiamo assistendo e' vergognosa". Oggi a Palermo per il primo compleanno della Ong italo-franco-tedesca Sos Mediterranee, che ha strappato al mare e preso a bordo 13.000 migranti nel 2016, esprime la sua passione, i suoi timori e la sua indignazione.
Questo atteggiamento di chiusura e' tra le cause principali, per Pennac, di un Mediterraneo diventato non il 'paradiso', ma 'l'inferno degli orchi', per fare ancora riferimento alla saga di Malaussene, al capostipite del 'Quartetto di Belleville' e di una riflessione iniziata all'esordio degli anni Novanta e che vale ancora oggi: quella che rimanda al bisogno generalizzato e distruttivo di scaricare sulla pelle dell'obiettivo di turno le contraddizioni e le paure di un sistema, di un tempo incerto. "E' ancora cosi'", dice con amarezza Pennac, "si ha bisogno di un capro espiatorio ed e' cosi' facile, cosi' comodo dargli la forma dei migranti...". Per lo scrittore "assistiamo a una totale regressione morale, a una caduta devastante del senso del bene comune, a un tradimento colossale della autentica identita' europea e francese". Ebbene, l'Europa, che ha smarrito se stessa, ha bisogno di recuperare il suo onore. I Paesi dell'Unione magari fanno finta di non saperlo, ma in realta' sanno bene che la loro storia e' la storia di questi movimenti migratori. Voglio dire: la storia dell'immigrazione e' la storia dell'Europa". E a dirla tutta "la Francia e' un Paese di immigrazione. Oggi l'isteria collettiva vuole nascondere questo dato, lo vuole sovvertire, dando forma a societa' che regrediscono. Anche per questo sarebbe terribile, non solo per la Francia, se nel mio Paese prevalesse Le Pen".
Le Ong "come Sos Mediterranee sono il centro dell'Europa, il loro cuore palpitante, sono l'occasione di una ricostruzione etica, la strada tracciata di una possibilita' di questo genere". E' un "inganno enorme" per Pennac parlare di immigrazione di massa: "Piuttosto assistiamo alla prosecuzione di movimenti di popoli che ci sono sempre stati nel corso dei secoli e anche i numeri di oggi non sono grandi; e' una bugia dire il contrario. I migranti sono la nostra identita', sono la Francia di oggi, non potranno che essere anche la Francia e l'Europa di domani".
E chissa' che non siano loro alla fine, che non sia questo gigantesco e tragico capro espiatorio, a lanciare alla vecchia, stanca e cinica Europa un 'salvagente' che ridia l'occasione di una rinnovata identita' morale e comunitaria, come ci indica l'eroe drammatico di Pennac: "Lei ha un vizio raro, Malaussene: compatisce". (AGI)
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