(AGI) - Palermo, 23 nov. - C'e' anche l'avvocato Francesco Menallo, una sorta di consigliere giuridico del movimento, tra i dieci indagati nell'inchiesta sulle firme false nelle liste M5s alle comunali del 2012 di Palermo. Gli avvisi di garanzia firmati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudia Ferrari, sono stati inviati oggi. Contestata la violazione del testo unico 570 del 1960 che punisce non solo chi falsifica materialmente gli atti, ma anche chi fa un uso consapevole dei falsi. Ora si attendono gli interrogatori che dovrebbero iniziare e concludersi la prossima settimana per i destinatari degli avvisi a comparire, alcuni dei quali avrebbero gia' concordato quando essere sentiti. Gli indagati sono i deputati regionali Claudia La Rocca, Giorgio Ciaccio, i deputati nazionali Claudia Mannino e Riccardo Nuti; e poi Stefano Paradiso, Samantha Busalacchi, Giuseppe Ippolito, il cancelliere del Tribunale Giovanni Scarpello, l'avvocato Menallo e un attivista. Era stata La Rocca a 'confessare', ricostruendo l'operazione di ricopiatura della notte del 3 aprile 2012, scattata dopo che gli attivisti grillini si erano resi conto dell'errore materiale su un luogo di nascita di un candidato. Nel timore che la lista fosse respinta, fu decisa la sostanziale falsificazione delle firme. La Rocca ha chiamato in causa chi avrebbe copiato assieme a lei: fra gli altri, Mannino, Busalacchi e ha detto che il candidato sindaco di Palermo Nuti, sapeva. Oggi la Digos di Palermo ha depositato in Procura una corposa informativa realizzata sentendo 400 tra attivisti e testimoni. Firme false, ma anche clonate, cioe' raccolte per sottoscrizioni di varia natura, come quelle referendarie, e poi utilizzate a sostegno delle liste elettorali. (AGI)
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