(AGI) - Palermo, 25 ott. - Secondo il Gip di Palermo le esigenze cautelari si sono ormai esaurite, nei confronti di Pino Maniaci: la prova e' consolidata, dopo che la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del direttore di Telejato, e non c'e' piu' la necessita' di tenere il giornalista pubblicista lontano dalle province di Agrigento e Trapani. Pochi giorni fa la misura cautelare del divieto di dimora era stata ripristinata dalla Cassazione che aveva dichiarato inammissibile il ricorso della difesa: Maniaci, che risponde di estorsione nei confronti dei sindaci dei Comuni di Borgetto e Partinico (entrambi in provincia di Palermo), aveva ottenuto la revoca del divieto di dimora per un difetto di notifica nel procedimento al tribunale del Riesame. La Procura aveva pero' eccepito che una terza ipotesi di reato, un'estorsione ai danni di un assessore comunale di Borgetto, non era stata ritenuta dal Gip meritevole di allontanamento dalle due province: era stato cosi' presentato appello per questa specifica accusa e il riesame stavolta lo aveva accolto. Successivamente la Suprema Corte aveva confermato il provvedimento. Il divieto e' durato pero' solo meno di un paio di settimane, revocato oggi dal giudice Nicola Aiello. Secondo l'accusa, Maniaci avrebbe costretto gli amministratori locali a dargli denaro per evitare di essere attaccati dalla sua combattiva emittente di Partinico (Palermo), alla quale collabora anche Salvo Vitale, che fu amico e molto vicino a Peppino Impastato, il giornalista ucciso nella vicina Cinisi il 9 maggio 1978. (AGI)
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