(AGI) - Catania, 20 ott. - "Chiediamo giustizia per mia figlia, medici obiettori di coscienza o no, capaci o non capaci. Noi non vogliamo puntare il dito contro alcuno, vogliamo solo che altre donne non muoiano di parto, che altre famiglie non debbano sopportare il dolore che proviamo noi". Lo dice il Salvatore Milluzzo, padre di Valentina, la 32enne morta dopo i suoi due gemellini al 'Cannizzaro' di Catania. L'uomo insiste e punta il dito contro la responsabilita' di un medico obiettore che non sarebbe intervenuto, smentendo la versione dei vertici dell'ospedale. "Nessuno - ha affermato oggi pomeriggio nello studio dell'avvocato che difende gli interessi della famiglia - ci ha detto che mia figlia era in pericolo di vita. Dalla sala parto, dopo tutto quello che le era successo, l'hanno uscita intubata, fredda e l'hanno portata in Rianimazione. Io non lo so se mia figlia in quel momento era viva o no, o chissa' cosa stessero facendo. Quando io e mio genero abbiamo chiesto di non fare soffrire piu' Valentina e abbiamo chiesto di procedere, il medico ha detto che essendo lui un obiettore di coscienza e poiche' i cuoricini dei bambini battevano - ma noi non lo
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